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p a r a d i s o vi. |
[v. 97-111] |
dei guelfi che s’oppongano a quella. Che; cioè li quali falli, son cagion di tutti vostri mali; cioè di voi uomini, che siete nel mondo: imperò che quinci sono nate le parzialità per le contrade e per le terre che ànno diviso e fatto inimico l’uno vicino a l’altro, e, che è peggio, l’uno cittadino all’altro; unde sono nate le guerre tra le città, tra li regni, tra le contrade, e nelle città tra’cittadini; la qual cosa sola è cagione della destruzione delle cittadi: imperò che niuna forza può più tosto disfare la città, che la divisione dei cittadini, secondo che disse Cristo ne l’Evangelio: Ormne regnum in se divisum desolabitur, et domus super domum cadet— . L’uno; cioè lo guelfo, al publico segno; cioè all’aquila, che è come segno della monarchia del mondo, e debbe essere solo di colui che dè signoreggiare tutto lo mondo e governare con ragione et iustizia, Oppone; cioè contra oppone, i gilli gialli; cioè i gilli ad oro nel rastello nel campo azzurro, che è l’arme dei re di Francia, li quali debbono essere obedienti a chi tiene la insegna dell’aquila: imperò che ogni re debbe obbedire a lo imperadore; e qual nol fa, fa contra ragione e contra la sentenzia di Cristo che disse: Reddite ergo quœ sunt Caesaris Caesari ec.— , e l’altro; cioè lo gibellino, appropria quello; cioè la insegna dell’aquila, a parte; cioè a la parte sua, pigliando l’aquila per sua insegna che nolla debbe pigliare; ma sotto essa obediendo, seguire debbe lo imperadore e obedire, Sì, che fort’è; cioè per la qual cosa forte cosa è, a veder; cioè ad iudicare, chi più si falli; cioè di questi due, cioè di colui che s’appropria l’aquila, e di colui che v’oppone la casa di Francia. E perchè l’autore non vuole dimostrare ch’elli fusse guelfo nè ghibellino, benchè li suoi fussono guelfi, riprende gli uni e gli altri. Faccian li ghibellin, faccian lor arte; qui è duplicazione, per grazia d’accrescere e per indignazione, cioè: Usino la loro parzialità e divisione dai loro vicini e dai lori 1 cittadini, Sott’altro segno; cioè che sotto’l segno dell’aquila, cioè non scusino e non riquoprano la loro mala intenzione dell’odio che ànno al vicino et al cittadino e prossimo suo, sotto questo scudo dicendo: Elli è ribello al santo imperio, chè; cioè imperò che, mal segue quello; cioè la insegna dell’aquila, e per consequente lo imperio, Sempre chi la iustizia e lui diparte; cioè colui che divide la iustizia dallo imperio: imperò che chi fa guerra, che non sia iusta sotto questo segno, non seguita lo segno che è segno di iustizia siccome dimostrorno li Poeti, fingendo che ne la guerra che ebbe Iove coi Giganti, l’aquila ministrava le saette ad Iove le quali gittasse contra loro, che non è altro a dire, se non che la insegna dell’aquila è quella che debbe ministrare forza a lo imperadore, quando combatte
- ↑ Lori; loro che talvolta si truova declinato. E.