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p a r a d i s o vi. |
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Cesari; ma dovea essere, sicchè si debbe intendere al terzo Cesari; cioè in mano a colui che fu poi terzo Cesari: imperò che Iulio fu lo primo; et Ottaviano, secondo; e questi, terzo: imperò che in mano sua la insegna dell’aquila fece grandissimi fatti, essendo ancora privato mandato da Augusto prima come tribuno dei cavalieri a vincere li Cantabri 1, poi come capitano dello esercito in oriente lo 2 regno d’Armenia restituitte al re Tigrane, e riebbe 3 dai Parti le insegne dei Romani che aveano tolte quando vinsono et uccisono Marco Crasso; e poi uno anno resse la Francia cornata, molestata et inquietata dalli scorrimenti dei barbari e dei suoi principi; poi fece la battaglia de’ Reti, de’ Vindelici e dei Pannoni e de’ Germani che sono inverso settentrione; e le genti dell’alpi sottopuose nella battaglia dei Reti e dei Vindelici e vinse, et in quella de’ Pannoni vinse e sottopuose al romano imperio li Brenchi e Dalmati; e nella battaglia dei Germani 40 mila dei Germani, che s’erano dati et arrenduti, fece andare ad abitare in Francia et allogolli allato a la ripa del Reno. Per la qual cosa tornato a Roma, fu onorato coi triunfali ornamenti, et ebbe l’ovazione che è secondo 4 lo triunfo; ma 5 ebbela eccessivamente per nuovo modo ad onore. Poi anco fu mandato legato in Germania a quietare lo movimento dei Germani che si movevano contra li Romani, avendo sconfitto Quinzio Varo con tre legioni dei Romani che tutte si perdetteno; di che n’ebbe tanto dolore Ottaviano che spesse volte, come pazzo percoteva lo capo al muro e diceva: Quinzio Varo, rendemi le mie legioni. Sentendo che quelli d’Illiria, che è una grande provincia in contra a l’Italia allato al mare adriaco, lasciò l’andata di Germania, et andò a fare battaglia asprissima e gravissima di tutte le battaglie strane, dopo le battaglie d’Affrica, come dice Svetonio, la qual durò tre anni et ebbe sotto di sè 15 legioni dei Romani, et altrettante d’aiuto con grandi malagevilezze e caristia di vettovaglie. E benchè fusse revocato, stette pur fermo temendo che se egli si fusse partito, li nimici l’arebbono perseguitato, e di questa perseveranzia ebbe grande utile: imperò che tutta l’Illiria, che è tra l’Italia e lo regno Norico e Tracia e Macedonia e tra lo Danubio che è fiume della Magna e lo seno del mare adriaco, vinse e costrinse a darsi al romano imperio. E veramente perchè in quel tempo li Tedeschi vinsono Quinzio Varo, ellino si serebbono uniti ai Pannoni, se non fusse stata vinta prima llliria. E tornato a Roma fugli ordinato lo triunfo; ma elli lo indugiò perchè la città
- ↑ C. M. li Caucabri, poi
- ↑ C. M. dove lo regno
- ↑ C. M. riacquistò dai
- ↑ Secondo lo triunfo ; il secondo trionfo, o trionfo minore, appellato ovazione perchè vi era sacrificata una pecora, latinamente ovis. E.
- ↑ C. M. ma è bella massimamente per