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cioè a Modona l’una, e l’altra in Grecia ad Accio; una in Tessaglia contra Marco Bruto e Gaio Cassio; una in Sicilia contra Sesto Pompeio; et una a Perugia contra Lucio Antonio. E però ben dice Iustiniano, secondo che finge l’autore: Di quel che fe; la insegna dell’aquila, col baiulo seguente; cioè con Ottaviano; e ben dice lo testo: Di quel: imperò che tutto non toccò loro; ma alcuna parte di quel che fece Ottaviano, come appare per la storia, Bruto; due Bruti furno nella coniurazione principi, cioè Decio Bruto e Marco Bruto, di Marco Bruto intende qui: imperò che a Decio Bruto perdonò Ottaviano quando lo prese a Modona, con Cassio; cioè con Gaio Cassio che amenduni furno principi della congiurazione, li quali vinse Ottaviano e condusseli a la morte: imperò che a Decio Bruto perdonò, come appare di sopra, ne l’inferno latra; cioè grida, come abbaia lo cane, nello inferno nella bocca del Lucifero, come àe finto l’autore nella prima cantica nell’ultimo canto. E di che gridano? Di quel che fe la insegna dell’aquila menata da Ottaviano contra di loro, che li condusse a farsi uccidere ai suoi medesimi in Tessaglia. E Modona; quest’è una città di Lombardia, dove Ottaviano vinse Marco Antonio e perdonò a Decio Bruto, al quale era stata data Modona per provincia da Cesari e per lo senato confirmata, e però prese lo senato a difendere Modona e Decio Bruto, e però dice, fu dolente: imperò che sostenneno li Modonesi in quella guerra molto affanno; unde Lucano: Mutinœque labores, in primo, sicchè ben può dire che fu dolente di quel che fe l’aquila con Ottaviano, come appare di sopra, e Perogia; questa è una città di Toscana nelle confine, la quale anco fu dolente di quel che l’aquila fece con Ottaviano: imperò che vi stette assediato Lucio Antonio, come è stato detto, e per fame s’arrendè; e però ben dice Lucano nel predetto luogo: Perusina fames — . Piangene ancor la trista Cleopatra; che fu reina d’Egitto, cioè di quello che fece l’aquila con Ottaviano: imperò che, come è detto, sconfisse Marco Antonio suo marito in mare ad Accio, et elli et ella ne morì; e però dice: Che fuggendoli; cioè la quale Cleopatra fuggendo innanti a lei, cioè dall’aquila che portava per stendale Ottaviano, cioè dalle galee d’Ottaviano che la perseguitavano, inanti: imperò che se ne fuggiva in Egitto, et Ottaviano perseguitava lei e Antonio, prese; cioè la detta Cleopatra, La morte subitana: imperò che subitamente morì, et atra; cioè oscura e crudele, dal colubro; cioè dagli aspidi che si puose alle puppe per morire, come detto è, che ben fu morte subita, imperò che tosto lo veleno corse al cuore: e fu crudele et oscura cosa vedersi gli aspidi a puppe, le quali ella si puose sentendo ch’ella era riservata per essere menata nel triunfo per Roma innanti ad Ottaviano: la volse fare campare faciendo succhiare lo