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Virgilio: Fluviorum rex Eridanus, camposque per omnes ec.— , tu labi; cioè descendi e scorri per la Lombardia. Contra lo detto Annibale venne Publio Scipione consule dei Romani di Francia, o vero di Spagna per tenere ad Annibale lo suo transito; e trovato che era già passato l’alpe per via fatta per forza in cinque di’ quando fu vinto a Pisa, venuto per mare lasciato lo fratello in Francia o vero in Ispagna co lo esercito che tenesse Asdrubale e Mago ch’erano rimasi in luogo d’Annibale, venne ad ostare ad Annibale al passo del Tesino 1 che è a Piagenza, e quine fu sconfitto e ferito nel braccio; e campato da la morte per lo figliuolo che era ancora adolescente, venne ad ostare poi nella Lombardia ad uno altro passo; cioè al fiume Trebbia, collo esercito suo ad Annibale, et al fiume Trebbia fu fatta l’altra battaglia, et anco furno sconfitti li Romani. Et in questo mezzo tornò l’altro consule di Sicilia, sentita la venuta d’Annibale in Italia; cioè Tito Sempronio, et anco fu vinto in quello luogo; unde intese pure Scipione al cammino suo e ritornò in Ispagna, e quine fu morto col fratello, come detto è di sopra. Et Annibale venendose a Roma, si misse a passare l’Appennino, lo quale passò con maggiore difficultà e danno che non avea passato l’alpe, e 17 anni stette in Italia, et oltra la detta sconfitta di Piagenza e di Trebbia due notabili ne diede ai Romani ancora; l’una in Puglia 2 a Canna dove furno morti 44 mila, e tanti nobili morti dei Romani che l’anella dell’oro dei nobili, raccolte moggia tre, ne mandò a Cartagine; et un’altra ne diede loro a Trasimeno lago di Perogia, dove elli perdette uno occhio per lo vegghiare e per lo freddo e per la nebbia del lago, e questa inanti a quella che fu a Canna in Puglia. E tra questa e quella fu fatto dittatore Fabio Massimo, del quale fu detto di sopra, lo quale codeando l’esercito d’Annibale secondo fece stentare molto per l’Italia, e venuta poi la sconfitta di Canna, poi che ’l dittatore renunziò alla dettatura e furno fatti nuovi consuli Lucio Emilio Paulo e Publio Terenzio Varrone, dei quali Paulo morì nella battaglia; et Annibale poi cavalcato infine a Roma, li Romani avendo l’esercito loro anco in Ispagna, nel quale erano stati morti amenduni li Scipioni consuli, feceno capitano Cornelio Scipione giovano di 24 anni, figliuolo e nipote dei detti due Scipioni, lo quale si proferse al senato, e lo senato vel mandò non trovando altro che vi volesse andare 3, e questi racquistò tutta la Spagna e vinse Cartagine ch’era in Ispagna e passò poi in Africa, e vinse anco li Cartaginesi, uccidendone molte migliaia, e dei loro

  1. C. M. che è presso a Pavia, e quine
  2. C. M. in Pullia ad una villa che si chiama Canne
  3. C. M. andare, e fu lo primo che sì giovano fusse fallo consule: questi fu di tanta virtù che in breve tempo racquistò