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p a r a d i s o vi. |
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no; lo nome proprio suo fu Iustiniano, e significa lo individuo; e
però dice, son; cioè a vale quello individuo che io fui nel mondo, se non che l’anima che è forma de l’omo è partita dal corpo,
sicchè quanto a la forma sono quello omo che io fui; ma non al
composto della forma e materia. Questo Iustiniano fu imperadore
dopo Iustino Seniore suo zio: imperò che Iustiniano era nato
della sirocchia 1 di Iustino, et incominciò lo imperio ne li anni 528 e tenne lo imperio anni 38 e mesi 6; e fatto imperadore, prese a correggere le leggi romane levandone ogni superfluità
e vanità, come dice l’autore nel testo. E però dice: Che; cioè lo
quale Iustiniano, per voler; cioè per voluntà, del primo Amor; cioè
dello Spirito Santo, lo quale è lo primo amore, ch’io; cioè lo quale
amore io Iustiniano, sento; cioè avale che sono alla beatitudine,
D’entro le leggi; cioè romane, trassi ’l troppo; cioè leva’ne, correggendone quello che v’era troppo: imperò che forse d’una medesima
cosa v’era più volte, cioè in più luoghi, e ’l vano; cioè lo disutile:
poteva essere una medesima cosa utile in più luoghi, bastava che
fusse in uno, e così ne tolse il troppo levandone gli altri che erano
di soperchio; potea anco essere che tra quegli che erano soperchi
v’era uno più utile e più necessariamente detto: riteneva che v’era
di quello che non era punto utile, e quello ne tolleva 2, e così ne
toglieva il vano. E perchè nessuno bene possiamo fare senza la
grazia d’Iddio, però dice che questo, che fu uno grande bene;
arrecare le leggi in ordine e levarne lo troppo e ’l vano, elli fece,
perchè Iddio volse e prestògli la grazia dello Spirito Santo, a ciò
fare. E secondo ch’io ò trovato et udito da’ Legisti, Iustiniano fece
la correzione di tutte le leggi in tre anni, commesso a Tribuniano
maestro delli offici, eccellentissimo uomo, che questo facesse et eleggessesi compagni a ciò idonei, li quali tutti furno eccellentissimi
uomini in numero nove, li quali 10 con Tribuniano et insieme
collo imperadore predetto corressono e compuoseno lo Codice, arrecando li tre antichi in uno nuovo che contiene dodici libri ; e corressono e compuoseno li 50 libri di Digesti, cavandoli di quasi du’
milia libri, e poi che trenta centonaia di milliaia di versi dalli antichi Iurisconsulti fatti, e lo detto Tribuniano da altri compuoseno e
corressono li quattro libri dell’Istituta et altre costituzioni imperiali fatte dal detto Iustiniano, per correzione di quelle che erano
fatte prima. E prima ch’io; ora confessa lo peccato suo, dicendo: E prima ch’io; facesse questa opera, cioè la correzione delle leggi, e
però dice: E prima ch’io; cioè e prima ch’io Iustiniano, a l’opra
- ↑ Sirocchia, sorocchia per sorella trovasi frequente nei padri di nostra lingua. E.
- ↑ Tolleva; dall’ infinito tollere. E.