Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/171

   [v. 1-9] c o m m e n t o 159

venuta dello imperio da oriente ad occidente fusse produtta secondo la inlluenzia di tutti li cieli, che tutti si muovono, così per lo moto naturale del primo mobile, e per lo loro violentato da quello; ma la ritornata fusse pure secondo lo moto contrario de le otto spere e della loro influenzia, che non è naturale et uniforme e diritto, sicchè non fu ragionevile come la venuta, nè diritta: però che fu contra l’ordine del moto universale, Dietro all’antico; cioè Enea Troiano che fu l’antica origine dei Romani: imperò che da lui discesono, come appare nelle istorie di ciò scritte, e come dimostra Livio nella prima Decade nel primo libro, che; cioè lo quale Enea, Lavinia; che fu figliuola del re Latino, re della città chiamata Laurento, e Lavino prima da Beatrice di Lavino fratello del re Latino; e poi Laurento dal lauro che era cresciuta nella rocca che fece lo re Latino. E poi che Enea predetto combattè con Turno e vinselo e vinse la detta città, che era presso alla sua che avea fatto in sul Tevero, dove è avale Ostia, la chiamò Lauro Lavinio dal nome primo e da Lavinia figliuola del detto re Latino la quale ebbe per donna, e la città e lo regno per sua dote, et ebbe di lei uno figliuolo che si chiamò Silvio Enea, perchè nacque dopo la morte d’ Enea nelle selve, fuggita Lavinia ne le selve per paura d’Ascanio suo figliastro; lo quale li restituitte poi la città sua, et elli fece poi un’altra città in su’ monti la quale chiamò Alba, come si dirà di sotto, tolse; cioè per sua donna la quale era stata promessa per la sua madre, cioè per la reina Amata a Turno re d’Ardea che era in Campagna, che era suo nipote; et ello re Latino l’avea promessa ad Enea, e però combatterno insieme, Cento e cento anni e più l’uccel di Dio; cioè l’aquila consecrata a Iove, perchè quando combattè coi Giganti, secondo le fizioni poetiche, l’aquila li porgeva le saette colle quali percoteva 1 li Giganti, e secondo la verità si può chiamare l’uccello di Dio, perchè più alto vola e più presso al cielo che nessuno altro uccello, Nello estremo; cioè 2 nella estrema parte, d’Europa: Europa è la terza parte del mondo et è determinata di verso l’oriente dal mare maggiore che va in verso settentrione a le palude Meotide; lo quale mare, stendentesi infine a Tanai, divide l’Asia da l’Europa; e da settentrione infine a l’occidente è cinta dal mare oceano; e da mezzo di’ è terminata dal mare mediterraneo che divide Affrica da Europa. E fu chiamata Europa da Europa figliuola del re Agenore di Sidonia, la quale Iove rapitte apparendo in spezie di toro e menolla, passando lo mare d’Asia, in Europa, nella quale è Roma capo del mondo. In questa Europa sono molte provincie; ma inverso Asia, quine dove è Costantinopoli, è la Grecia che si chiama Romania;

  1. C. M. quali fulminava li
  2. C. M. cioè ne l’ultima parte
   Par. T. III. 11