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144 | p a r a d i s o v. | [v. 85-99] |
Così Beatrice a me, ec. Questa è la seconda lezione del canto quinto della terza cantica, nella quale l’autor nostro finge come si trovò sallito nel secondo cielo di Mercurio, nel quale finge che si ripresentino li spiriti che sono stati attivi nel mondo, negoziatori e mercanti, acquistatori di ricchezze et ingegnosi: però che sono nel secondo grado in vita eterna; e però finge 1 che ripresentassino nel cielo del secondo pianeto; cioè Mercurio, perchè ànno seguitato la influenzia di quello pianeto quando sono stati nel mondo, come apparirà di sotto. E dividesi questa lezione in cinque parti: imperò che prima finge come si trovò sallito con Beatrice nel secondo pianeto; cioè di Mercurio; nella seconda finge come molti di quelli spiriti beati, che si ripresentano quine, venneno in verso lui, et incominciasi quine: Com’ in peschiera ec.; nella terzia parte finge com’elli venne a parlamento con alcuno, et incominciasi quine: Pensa, lettor ec.; nella quarta parte finge com’elli, rispondendo allo spirito, lo indusse a piìi parlare, et incominciasi quine: Io veggio ben ec.; nella quinta finge come quello spirito, apparecchiandosi a rispondere, diventò molto più lucido, et incominciasi quine: Siccome ’l Sol ec. Divisa la lezione, ora è da vedere l’esposizione litterale, allegorica e morale.
C. V— v. 85-99. In questi cinque ternari lo nostro autore finge com’elli e Beatrice si trovorno salliti dal primo cielo della Luna al secondo di Mercurio, nel qual’è ragionamento che Beatrice li fece che è detto di sopra, dicendo così: Così Beatrice; rispuose, s’intende, a me; cioè Dante, com’io scrivo; in questo canto nella precedente lezione. Poi si rivolse; cioè Beatrice, tutta disiante; cioè tutta desiderosa, A quella parte; cioè del cielo, ov’è ’l mondo più vivo; cioè all’oriente, lo quale mostra maggiore vivacità per tre cagioni: prima per lo nascimento del Sole; secondo, per la influenzia dei corpi celesti che descende più efficace in quella parte che altro’ 2, come appare nei frutti della terra; e terzio, perchè di là viene la volta del moto naturale et uniforme. E che Beatrice si volgesse all’oriente tutta desiderosa figura che li santi uomini che compuoseno la Teologia e coloro che studiano, quando ànno veduto quello che la ragione della detta scienzia conchiude, meravigliandosi d’essa e ricognoscendo che viene da Dio, si rivolgeno a lui rìcognoscendo lui di ciò donatore, in lui rallegrandosi e lui ringraziando; e con ciò sia cosa che Iddio sia in ogni luogo 3, perchè finge che si volgesse più
- ↑ C. M. che si rappresentasseno
- ↑ Altro’; altrove, come do’ per dove ec. E.
- ↑ C. M. luogo per potenzia et operazione sia, in cielo si dice essere propriamemte et alla parte de l’ oriente per le ditte cagioni; e però la Chiesa tutti li altari dal principio fece dalla parte orientale, benchè ora non s’ osservi come solea. Lo suo