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come elli dopo la determinazione dei dubbi fatta da Beatrice, congratulando a lei la ringraziasse et adiugnesse nel parlare certe notabili sentenzie sopra lo desiderio che a l’umano intelletto del vero, dicendo così: O amanza: bene si conviene a Beatrice, ch’è la sapienzia d’Iddio creata, questo nome, come appare nel libro della sapienzia di Salomone, del primo amante; cioè d’Iddio lo quale è primo e principio d’ogni cosa, sicchè 1 ancora è primo amante, o diva; ancora questo nome si conviene alla sapienzia ch’ella è diva, cioè iddia, e dice lo Grammatico che Iddio è eterno; ma divo è di mortale fatto eterno, e però diva si dice: imperò che per lei diventano li uomini, che sono mortali, eterni, Diss’io; cioè Dante, appresso; cioè di po’ lo suo parlare, il cui parlar; cioè lo parlare della quale 2, m’innonda; cioè mi bagna e purga da ignoranzia, E scalda sì; di puro amore e pura carità, che più e più m’avviva; cioè molto e molto 3 mi vivifica e vigorisce: la verità che è lo parlare della sapienzia, è quella che rinvigorisce e scalda sì l’uomo, che lo fa vigoroso e vivere in perpetuo. Non è l’affezion; cioè la mia carità, mia; cioè di me Dante, sì profonda; cioè sì alta e sì grande in me, Che vasti a render voi; cioè a voi, grazia per grazia; cioè a ristorare che quanto voi amate me, io ami tanto voi: grazia, carità, affezione, dilezione et amore una medesima cosa significano. Ma quei; cioè colui, che; cioè lo quale, vede; cioè la mia voluntà, et anco vede quanto si dè rendere, e puote; cioè rendere grazia condegna, a ciò; cioè a rendere grazie per me, risponda; cioè Iddio risponda per me a render grazie a voi sapienzia per la grazia che avete fatto a me. E benchè questo sia secondo la lettera, secondo l’allegoria questo è pregare Iddio che retribuisca ai savi uomini che si sono affaticati in trovare e scrivere queste veritadi, le quali per la loro fatica 4 sono venute a notizia dell’autore e delli altri studiosi omini. Io; cioè Dante, veggio ben; cioè questo che seguita, cioè, che giammai non si sazia Nostro intelletto; cioè umano, se ’l Ver nollo lustra; cioè se la verità non lo illumina; e dichiara 5 qual vero, cioè quello, Di fuor dal qual; vero, nessun vero si spazia; cioè lo quale àe in sè tutte le verità; e questo è Iddio, lo quale è via, verità e vita, come elli dice di sè medesimo: veramente lo intelletto umano mai non à posa e non si sazia, infine a tanto che Iddio nollo illumina. Posasi ’n esso; cioè lo nostro intelletto si posa nel vero, come fera’n lustra; ecco che fa similitudine che, così si posa lo intelletto umano
- ↑ C. M. sicchè bene è
- ↑ C. M. del quale, mi monda; cioè mi netta e purga
- ↑ C. M. molto: imperocchè ’l comperativo si puone qui per lo propositivo, mi vivica et invigorisce
- ↑ C. M. loro notizia sono
- ↑ C. M. dichiara; e perchè si potrebbe dubitare di qual vero si parla, lo dichiara dicendo: quello,