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[v. 28-39] | c o m m e n t o | 107 |
chiama Timeo, pone che Iddio nel principio della creazione del mondo creò tutte l’anime 1 umane e ciascuna accompagnò colla sua stella, e ch’elle descendono di cielo in cielo e coniungensi ai corpi; e quando l’omo muore, selli è stato virtuoso, l’anima 2 rimonta di cielo in cielo, in fin che torna alla sua stella; e così poi anco discende secondo la virtù celeste, et incorporasi ancora, e così dice che è circulare processo dell’anime; e se viveno 3 disonestamente si purgavano colle pene, e poi purgate ritornavano a la sua stella. E pittagora tenne che andassono vagando di corpo in corpo, vivificando ancora li corpi brutali infino a tanto che fussono purgate e poi ritornasseno alle stelle, e però dice Beatrice secondo che finge Dante: secondo la sentenzia di Platone. Queste; cioè le quali io ò detto, son le question; cioè due, che; cioè le quali, nel tuo velle; cioè; nella tua voluntà, Si pontano; cioè poggiano, equalmente; in tanto che tu non sapevi da quale incominciare, e però pria; cioè prima, Tratterò; cioè determinandola, quella; cioè questione, che; cioè la quale, più à di felle; cioè più à di veleno e d’amaritudine, cioè quella che è più pericolosa, cioè l’ultima: imperò che induce errore nella fede, e però dice che vuole quella prima determinare.
C. IV — v. 28-39. In questi quattro ternari lo nostro autore finge come Beatrice prima incominciò a solvere lo dubbio secondo, che era più pericoloso: imperò che era contra la fede, dicendo che quelle anime che nella spera lunare si rappresentano sono in cielo quine, dove sono li santi nel cospetto di Dio; ma quine si rappresentano per sengno, cioè che come la spera lunare è più bassa che l’altre tutte; così quelli beati sono nella celestiale corte in più basso grado che vi sia; e che sia licito di dire quel che non è per sengno lo dimostra nella sequente parte. Dice così: Dei Serafin: li serafini sono lo supremo ordine delli agnoli e sono più presso a Dio che nessuno altro ordine, e però dice di questo ordine: colui; cioè quello angelo del detto ordine, che; cioè lo quale, più s’india; cioè più participa della beatitudine creata da Dio 4, e più s’accosta a lui, Moises; per costui intende lo patriarca: imperò che questo fu guidatore per lo diserto del popolo d’Iddio 5 e liberatore della servitù di Faraone, Samuel; questo fu profeta, e per questo intende li profeti, e quell’Ioanni, Qual prender vuoli; cioè o lo Batista o lo Vangelista, e per questo intende lo stato de’ contemplativi e dei vergini 6, io dico, non Maria; cioè la Vergine Maria madre di Cristo; questa adiungne per eccellenza: imperò ch’ella è sopra tutti cori dei santi