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412 INFERNO 42. E veniiG all' emìsperio nostro : e, forse Per fuggir lui, lasciò qui '1 luogo vuoto Quella eli' appar di qua, e su ricorse. — 43. Luogo è laggiù da Belzebù rimoto Tanto, quanto la tomba si distende; Che non per vista, raa per suono, è noto 44. D' un ruscelletto, che quivi discende Per la buca d'un sasso, ch'egli ha roso Col corso ch'egli avvolge, o poco pende. 45. Lo duca ed io per quo! cammino ascoso Entrammo, a ritornar nel chiaro mondo: E, senza cura aver d' alcun riposo, 40. Salimmo su, ci primo, ed io secondo ; Tanto, oh' i' vidi delle cose belle Che porta il ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo a riveder le stelle. ora più presso al cenlro, s'alzò e fece 11 monte del PurgHtorio, e 1 1- sciò vuoto il luogo da cui passano i due Poe li. (F) Cadde. T-^'m XlV, 9. <2: Infernas nublcr conturbafn< ed in occurs'un a'<')en«t< (U'.. Quo'nO'io ceciiUdi de caelo, L'icuer ? - LI, 9 , \0: Po cussi v/,t mpcburn, vulrura- sli aratone a N'i.'i,q»iii non tu <ic- caali m'ire, nquam nbìjs t reìiemen- tu? J..b, XXXVill, iO: Circi'- fieli illud tcnitni, iiiei<. E'/m:ii , XXIX, 3, 5: Duco magne super l'iciem terme ci^es. - XXXI io: In aie quando de<i;endU ad inferni .. ope- rui eu'n ubyuo: et p> ohibui flumina e; WS, et coercui aq'ias muUas — Mtr 11 polo atitariict» è vài freddo e più ondoso dell'altro. For-^e Dime da' viagiii^torì sapeva ctin r opposto emisfero ò p ù rì'op'^rto d'acque die il nostro, e da tradizioni amiciie sape- vasi l'allH/ra di qm II • ai^que. 42 (L) Ricorre: la terra die fa il monte d- 1 Puigaioiio for e per or- ror di Lu'-ifnro salì in alto e lasciò lno:^o al maro. (SL) Quella. Armannino: G>nn- ti sono a una grande grolla, onde .si pa^ia ver volere andare a quello chiaro EId^o. (F) Venne. Amos, IX G: lo- cai aqu'ia mariSf et effundit eai m- per faciem terrac. Ezech., XXVI, 19 : Adduxy'ro super te, abì/sium, et ope- raerinl, le aqaie nmCtae Svàl.y Vili: Fu'iere ecce ciaetur Wc eliji'n quo st'^mui ager. — Quella. l).l ceiuro alla biStì d^l muutu dril Purgatorio ò tanta altezza qaanla dal centro alla bise del iloigi-ia, 43 (L) i{i"Oi!o.- quanto l' Inferno è fondo i.-ni' é aita la via ene dal centro della terra va al Purgatorio. — iVofo; si trova la via dietro al suono (SL) Tinto. JE^.,yi: Tirtarus ips^e Bii P'itet in praeceo'^ tanlurn, ten'iiique sub unihrm, Qu'ìntui ad aeiherewncaeli 'Wipp.ctus Ou/'upum. (F) Bei-ebii. iMiah. XH, 24. Più giuste (••"oporzion' ftie in Gre- gorio (IJial. IV 42 1: Q-toi te-ra ac caeluin ed, ime e^se in ernna debet al lerraoi. Mi tutti allora lo pone- vano nel sei» d Ila terra. M (L) Acro gè: fa awo'gendosi. — Poro: ci SI può salire. (^L) Avvolge. Anrolgere nn C9r-o in >^enso di <vnoluer4 per^ «omo io Vi gilio: Tot coltìcre casus (/Efi., I) (F) Roio. Lete che s'orre dal monte e figurai paccatl venlali(Parg., XXVlIl). 40. (L) Cose belle: stelle. (sL) Vidi, [.\nt.l Anche prima d' essere in cima del sotterraneo ascendente cammino, vide 11 Poeta