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CANTO XXVIII. 33S SCISMA E SCANDALO. Scisma e scandalo intende qui Dante in senso e religioso e morale e civile; triade iiiseparabile nella sua mente, come é nella vita : e chi cementando divide le tre specie di verità, impiccolisce 1' ingegno dì Dante, e lo stronca , e gli lacera l'anima. I nomi in questo canto rammentati , sono d'uomini appunto che non solo religiosamente ma civilmente divisero la patria loro, Maometto, Ali , Fra Dolcino : poi vengono i motori o consiglieri di discordie tra popoli e tra principi , ma in maniera che ne segua guerra di nazione. Scisma aveva agli antichi Italiani, così come nell'origine greca, si- gnificato comune a ogni separazione violenta. Nel senso religioso , scismatici sono coloro che deliberatamente si separarono dalla Chiesa, la quale è unione di ciascuno de' membri con ciascuno e con tutti, e di tutti col capo che é Cristo, e per tali giunture cresce in augumento divino (1). L'eresia, dice Girolamo, si oppone più direttamente alla fede, e lo scisma alla carità (2) : or per la carità è veramente una la Chiesa; e chi tale vincolo scioglie o allenta, fa princifio di scisma, per pio uomo che paia , e sebbene lo faccia a titolo di pietà. Tom- maso (3) per dimostrare la gravità della colpa, in (juanto è sociale, reca l'autorità d'Aristotele, alla quale anco Dante avrà avuta la mira : il bene della moltitudineè più grande e più divino che il bene d'un solo (4). È scandalo, dice Girolamo (5), detto o fatto non retto che porge oc- casione a rtiina. Comprende dunque ogni occasione di male : com- prende , come dice l'origine del vocabolo, e ostacolo e intoppo e ca- duta ; dacché nella via dello spirito anco 1' arrestarsi o 1' allentare il corso se non è una specie dì caduta, la vien preparando coli© scemare le forze del volere escila consuetudine retta. Varii dunque ì gradì dello scandalo, secondo che più o meno é l'intoppo, più o meno grave la rovina, o il pericolo o l'occasione dì quella. E ben dice lo scandalo occasione, non causa, perchè la causa è nella volontà di ciascuno (6) ; onde l'arrestatosi in sulla vìa o il caduio, non è dagli scandali altrui scusato in tutto della colpa propria; e il suo arrestarsi o cadere de- nota animo malamente debole. Avverte sapientemente Tommaso che il farsi occasione ad altri dì male, offende la carità ; nel che la colpa dello scandalo tìen dello scisma, e sono colpe sociali ambedue. Offende, dico , la carità, in quanto denota dispregio della dignità dell' anima (i) Ad Coloss, II, 19. (4) Arisi., Elh.,I. (2) Hier. in Ep. ad Tit.; Aug. in" (5) In Matlh. Faust., XXIII. (6) Som., 2, 2, 4.3. (3) Som., 2^ 2, 39.