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324 IN PERNO OAIVTO XXVIII, ARGOMENTO. Dai consiglieri frodolend passa a coloro che o per con- siglio per opere di frode divisero le città, le famiglie , i popoli, i regni. In pena delle scissure operate, un dia- volo li taglia dhcn fendente, più o meno secondo la reità. Così laceri, compiono il giro della bolgia; e prima che ritorìiino alle mani del aiavolo punitore , le piaghe son risarcite, e al nuovo taglio riaprono. Ne' Proverhii fXVII, ly : Semper jurgia quserit malus; Angelus autem crude- lis mittetur contra eum. Questo r in novel lamento di pena, simbolo del continuo esacerbare che fanno gli istigatori le ferite dell'odio, somiglia al supplicio di Vanni Fucci, Nota le terzine 1, 2; 6 alla li; 13, 14, 15; 18 alla 23; 25, 28, 29, 30, 32 ; 3'+ alla 37 ; 39 alla 43 ; 47. 1. Ijhi por fa mai, pur con parole sciolte, Dicer del sangue e delle piaghe appieno, Ch* i' ora vidi, per narrar più volte ? 2. Ogni lingua, per certo,|verria meno, Per lo nostro sermone, e per la mente, Ch' hanno, a tanto comprender, poco seno. 3. Se s'adunasse ancor tutta la gente Che già, in su la fortunata terra Di Puglia, fu, del suo sangue, dolente 1. (L) Poria: fpolrebbf^. — Far. Meno Vjt.,s Gir.: Ogni mortale lin- ìn prosa, h rip^l^^nio il narrare onci cerrtbba meno in raccontare, — (SL^^Sdo^c O-zid Trisr, , IV, Smuì. Semint. , da Ovidio: S^^ Dio. 10: Verta xoiu'a monù. — SanQue. m'/ive^se dite le bocthe p irlanlicon Mn., I( : Qais cla'te'u illiu< nuctis, cento tingnc^e av(-f(xp>ni dato lo 'n- quii funna ìan<io ExpUccl? (leynn rtiperole e tulio il senno 'iella 2. (L" iVo.f'O : umano. —Poco: fo te Elicona , non potrei seguitare non bastano di dir»'. {SD Og^i- /^n ^\l: Non, vìihi {F) Sno Nella lettera 3 Cane : •si Hngnae céntwn sint , or^que a-n- Molle cose veggiamo per intelletto, tum. Ferrei vox; on-nei scelerum alle qnali i segni vocali mancano, comprendere formas, Omnia paena- 3. (L) Forr^Jiafa; di triste fortune. rnn percurrere nomina passim. — — Sangue: perduto. ^