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CANTO XXV. 45. E la lingua, che aveva unita, e presta, Prima, a parlar, si fende; e la forcuta Nell'altro si richiudo: e '1 fumaio resta. 46. L' anima eh' era fiera divenuta, Si fugge sufohxndo per la valle: E l'altro dietro a lui, parlando, sputa. 47. Poscia gli volse le novelle spalle ; E disse air altro : — I* vo' che Buoso corra, Com' ho fatt' io, carpon per questo calie. — 48. Così vid' io la settima zavorra Mutare e trasmutare. E qui mi scusi La novità, se fior la lingua abborra. 49. E avvegna che gli occhi miei confusi Fossero alquanto, e l'animo smagato; Non poter quei fuggirsi tanto chiusi 50. Ch' io non scorgessi ben Puccio sciancato ; Ed era quei che sol, de' tre compagni Che venner prima, non era mutato: L' altro era quei che tu, Gaville, piagni. 45. (Lì JRe'^a; cevsa. (SL) F'ncie. B fc-cnte crpde- vansì \f iifiifue de' serpi. 0^/i<1. M-ii.. IV : Lingud repente la partes est fisu'i rtuas. 46 (L) Sputa Parlare e sputare, proprio «l^'Tiiomo. (-L) Fugge. Ovid. , Mpt. . IV: Jiinchiqne > uldniine ae'pnn' ; Dm^c in op o-tfi nenW'i* subi re la eb ai. — Safolan II tlst;hi<. è "t-'iaiii, di'P K'ifiro Ov. M^^i . IV : Q u.'iV que aliquo' P'ì^at edere qn-^lus S bilui. 47. (Lì No'.elle. Prima ern -^^rte. — AH'O : Pnnoio sciancalo. — Buo o: il riuveiiu S' rfiPiile {S\.) Novelle Armanrilno. dei golosi: D'o'G in o-a mutuno loto forma: ma pa'Orio poct, vi lupi , or ari'Xih*, per di-oia'e parali 48. (L) Zavoirn: ren»*: tlié ppr zavorra -i mette an<'n ^^rl^^. — Se fior: sp il mio lin^uapp o ^l'un pMo erra; non e ferm^, pie«'(sa al si lito. (SL» Novità. N^*ile rin"- Cd e ch^tiO'n von può rtlrorre Ptr lO'O altezza e per toro esier nuoio... E altrovH, : IJiite il ragiinar c/i' e nel Dante. Inferno:, mio core ; Ch' V noi so dire altrui , si uip'ir uuuco. — fior. liif., XXXIV. t 9: S' h\ù che noa f.ii» errel b^. ;>el primo sen>o Inf. , XXXl t 8: NI rnagtnure aborri l L'iiiii A Ctro itbbontre. i.onv. . l; Lo liilmo wolte cose vianift'sta con- C'piit- ìitllji ii,enle, che il volgare n<n /'*. 49 (L) Avvegna: quantunque.— Smagalo: smdirito. — Chiusi: na- scosi i. (SL) Smaglilo. Pur?., Illit 4. Sriagii>e. per dispera re vive in To- s'-^ri . OiPip ^^\u^■ : E^ furon n sma- glili Gli .'ipiiti V'iei eh?, aaicun giva erxtudo. ^jfi . W : In iti- a* animus di'Uci'.ni uii.nea — Chnisi Chiuso [)^r lopeilo ;iii o in pr-sa. Oli. 50 I Li Puccio : De' (ìaìitiiii (sL) L'altro che feiì Ruoso , e tornò uomo, é Francesco Guercio o Guelfo Cavalcante, ucciso in Gaville, ' 19