Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/41


AMORE DI DANTE. XXXIII

a lui passeggiante lungo le acque d'un chiaro ruscello a voi paja più dolce. E veramente non è forse cosa tra le visibili che più soave parli all'anima, e più soave la ispiri, d'una pura acqua corrente. Quell'umore che fugge, rende imagine lieta insieme e malinconica degli umani piaceri; quella vita diffusa in ogni minuta stilla, raffigura la vita d'un'anima che in sè non ristagni, ma corra al bene come per dolce pendìo; quell'abbondanza modesta pare gradito alimento ai pensieri dell'uomo, così come ai fiori del campo; pare che rinfreschi, con l'erbe del margine, l'imaginazione appassita; quel placido mormorio par che accompagni ed inviti l'armoniosa parola; e quello specchio fedele, sempre offerto alle bellezze del cielo e della terra, par che disponga l'anima del Poeta a farsi specchio essa stessa di quante bellezze intorno diffondono la terra ed il cielo:

Egli parla in quella canzone alle donne e alle donzelle amorose, Chè non è cosa da parlarne altrui, e per isfogar la mente (perchè nella mente non meno che nel cuore è il suo fuoco) ragiona. Or quali imagini sceglie il poeta alla lode? Fa che un Angelo parli a Dio d'una maraviglia che si vede nel mondo:

Lo cielo, che non ha altro difetto
Che d'aver lei, al suo Signor la chiede;
E ciascun Santo ne grida mercede.

Iddio risponde: Aspettate alquanto, sì che gli uomini la possano ancora contemplare, e coloro che vanno all'Inferno, raccontino:

I' vidi la speranza de' Beati.

Quindi venendo a narrare le lodi di questa desiderata dagli Angeli, dice due versi che toccano il sublime:

E qual soffrisse di starla a vedere,
Diverria nobil cosa, o si morria.

E dopo aver detto che la sua vista umilia l'uomo sì da fargli dimenticare ogni offesa, le attribuisce virtù santificatrice dell'anima, e afferma:

Che non può mal finir chi le ha parlato.

Ecco in queste due stanze i germi della Sacra Commedia. Già di Beatrice, ancor viva, Dante udiva parlare gli Angeli in cielo, e nell'Inferno i dannati; già le imagini degli eterni destini dell'uomo s'erano nella sua mente