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CANTO XXIII. 261 5. r pensava così: t Questi per noi Sono scherniti; e con danno e con belFa Sì fatta, eh' assai credo che lor nói. 6. Se r ira sovra "1 mal voler s' aggueffa, Ei ne verranno dietro più crudeli Che cane a quella levre eh' egli acceffa. » 7. Già mi sentia tutti arricciar li peli Della paura ; e stava indietro intento : Quando i' dissi: — Maestro, se non celi 8. Te e me tostamente, i' ho pavento Di Malebranche. Noi gli avem già dietro: Io gì' imagino sì che già gli sento. — 9. E quei : — S' io fossi d' impiombato vetro, L' imagine di fuor tua non trarrei Più tosto a me, che quella d'entro impetro. 10. Pur mo venieno i tuoi pensier' tra' miei Con simile atto e con simile faccia, Sì che d' entrambi un sol consiglio fei. 5 (L) Per... La voglia cheli Poe- ta ebbe di parlare a Giampoio fu oc- casione alla rissa. — Nói: spiacela e noccia. 6. (L) Aggueffa: aggiunge. — Ac- ceffa : preniie cui celTo. (SL) Aggueffa. Nel proprio vale aggiungere filo a filo, come si fa po- nendo il filo dal gomito alla mano, e innaspando. Qai per aggiungere : come se i' ira s' avvolgesse e s' ag- gomiinlssse col malnato talento. da gueffo che vale sporto. G. Vili. , HI, 42; M. Vili., Ili 83. Parte quisi aggiunta ad un edifliiio. Virg. Agge- rat iras. 7. (L) Della: dalla. (SD Arricciar. Ala. , IV : Ar- rectae . hnrrore comae. 8. (L) Pacenlo : paura. (SL) Pavento. Voce del tempo. (F) Sento. Questo verso dipin- ge il Poeta. 9. (L) Vetro: Specchio.— Trarrei: riflessa. — Impetro : formo, rilevata come in pietra {SD Trarrei. .En. ,IV: Mille trahens varios ad verso sole colores. — Impetro. Purg., XIV: Se ben lo Hnfendimento tuo accarno Con lo 'm- telleUo. Petr. : Cristallo o vetro Non mostrò inai di fore Nascosto altro colore ; Che l'olma sconsolata altrui non mostri Più chiari i pensier no- stri si fiso Li tenni nel bel viso (gli occhi) Per iscolpirlo, imaginan' do, in parte. (P) Fossi. Prov.,XXV[l. 19 : Sic- come nelle acque rispUndono i volti de' riguardanti , co<ì i cuori degli uomini sono manifesti a' prudenti. iO. (L) ilio ; ora. — Venieno : pen- savo come te. — Consiglio : delibe- razione. (SL) Venieno. Purg. , XIII : Quando fui si presso di lor giunto , Che gli atti loro a me venivan certi. Quel che ivi del conoscere le cose di fuori, qui del vedere nell'animo al- trui. Più arri ito e più beilo.— Atto. Mn.j XII: Nec... ruihi curae Saepe tuo dulci tristeì ex ore recursent. Questa personKicazione segue la fi- gura dello specchio. —Faccia. Georg., I : Vertuntur species animorurn. — Scelerum facies. Bart. da S. Conc: Volto dell' anima come quello del corpo.