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CANTO XXI. 241 14. A quella terra che n' è ben fornita. Ogni uom v'è barattier, fuor che Buonturo: Del no, per li danar', vi si fa ita. — 15. Laggiù 1 buttò; e per lo scoglio duro Si volse: e mai non fu mastino sciolto Con tanta fretta a seguitar lo furo. 16. Quei s'attuiTò; e tornò su con volto. Ma i demon che del ponte avean coverchio, Gridar: — Qui non ha luogo il Santo Volto: 17. Qui si nu9ta altrimenti che nel Serchio. Però, se tu non vuoi de' nostri graffi. Non far sovra la pegola soverchio. — 18. Poi l'addentar con più di cento raffi: Disser: — Coverto convien che qui balli; Si che, se puoi, nascosamente accaffi. — 19. Non altrimenti i cuochi a' lor vassalli Fanno attuffare in mezzo la caldaia La carne con gli uncin', perchè non galli. che costui nel 4300 era In carica e morì di subito. — Zita. Vergine luc- chese, oatrona della città, e venerata in S Frediano. — Per anche. Arios., XXXIV 91 : Portarne vii non «» ve- dea mai stanco Un vecchio j e ritor- nar sempre per anco. i4. (L) Terra: Lucca. — Itx: sì. (SL) Buonturo. Ironia. Qui non accenna al tradimento di costui nel 1315 quindo fece sorprendere i Luc- chesi a' Pisani; e già il Canto era scritto orima di quel tradimento: se no, Dante l'avrebbe cacciato nel ghia'V'io. Il Lucchesini qui intende un Buonturo poverissimo, dalla po- vertà tolto al pericolo d'^^s^-^re ba- rattipre (G'or. dì Pisa, t, XIX, pagi- na 216» Meglio qu'^ll'altro Buonturo. V^di di lai U Muratori 'R-r It., X); M«i<i*ato (III , 3). — Per JEn. , Vi : Fixit leqes preiio atque » efixit. — Ita. Non Df-r sì ma per così negli nlti pubbli -1 to'scani Uno nel cinquecento. 15. (L) F'iro: ladro. (SL) Duro. Inf., XIX : Che sa- rebbe alle capre duro varco, — Furo. Vit. s. Girolamo. Dante. Inferno, 16. (L) ConvoUo : sottosopra e av- volto in sé — Coverchio : stavano sotto il Don te (SL) Convolto. L'usa l'Ottimo. Bocc : Per lo loto concolgersi. — Vol- to. L'ertlgie del Redentore, alla quale l tuoi Lucchesi si curvano come tu fai nella pece. Il Volto Santo è tut- tavia venerato in S. iManinodi Luc- ca; e credevasi opera d'angelo. Nel poema De praeliis Tasciae (lib. I)^ un Lucchese giura Per faciem san- clam, per corpm et utique Zitae. 17. (L) Sarchio : fiume vicino a Lucca. — iVoa ; non esci r delh pec^. (>L) Sovrchio. Inf. , VII : In cui uìa aoarizii il sno soperchio; ed è p'-oprio d I biraitiere. ^8 (L) Accaffi: rub'. (sF Aidfìitar .«o.. VI : Dente tenoci Anchora. — Accaffi^ nel Sac- chetti. 19 (L) Fatjal/t; ministri. — Ga/ii; galleggi. (SL) Vassalli. Vita s. Margh. - Galli. E nel Buti. 16