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CANTO XI K. 217 16. — qual che se', che '1 di su tien' di sotto, Anima trista, come pai commessa (Comincia' io a dir), se puoi, fa motto. — 17. Io stava come '1 frate che confessa Lo perfido assassin, che, poi eh' è fitto, Richiama lui, perchè la morte cessa. 18. Ed ei gridò: — Se' tu già costì ritto, Se' tu già costì ritto, Bonifazio? Di parecchi anni mi mentì lo scritto. 19. Se' tu sì tosto di quel!' aver sazio Per lo qual non temesti torre a inganno La bella donna, e di poi farne strazio? — 20. Tal mi fec'io quai son color che stanno Per non intender ciò eh' è lor risposto, Quasi scornali, e risponder non sanno. 21. AUor Virgilio disse: — Digli tosto: « Non son colui, non son colui che credi. » — Ed io risposi come a me fa 'mposto. to: foro.— Piangeva: lamentava. — dispettoso, deiito a fare ogni cosa, Zanca: gamba cono mignanirao e possente r;h' egli (SL)R'>o Por., IX. — Si [ C. ]. era. Multo ad opef-ó per abbassare lo Apoc. l^ 7 : Plangcnt se. — Zanca, sfato de' Ger-rii e d*^' loro seguaci In Toscana ciancti, in Corsica zanca. (Dino, 52) Quando Ddnie scriveva Virgilio lo trasporta, perchè 1' asp^ez- qu^^^to B mifazio era murio di poco, za del cammino, il pendio rovinoso, — Anni. ALn., VI: Ducebim anino i fori, la fiamma, erano inciampi al rebirqm luliuum, Tempora ainu- pas-^od'un vivo. vieians;nec me mea cara fefellit. 46 (L) 'L di su: il capo. — Com- — Scritto. Inf., X. Bonifazio doveva rwesa: fina si cfie combacia col foro, sedere poni (ice oti'anni e più: ed — Fa niotto : di'. era sialo ooronato nel 4294. Il viag- (SL) Commesfia. Che H palo , gio di Dinte è nel 1300: ond' erano dice rOttiiuo, o' é il più sullile ti corsi sei nnni e dne mesi. sotto. Cresc. : Si commetta nella fes- 19 (L) A'^er- ri-chezze. — • Torre: sura, sposare. A : '■• n. — Donna : la Cniesa. 17. (L) Richiama: a^ capo in giù {S\.) Inganno ingannando Ge- chiama il frate per confessarsi di lestino V; e con voci fatte sentire di qualche altro peccato, e così differì- notte, come di cielo, Inducendolo a sce la morte. rlflutare il apato. (F) Ai^a<isin. A^sa^ninus pian- (F) Bulla S. Paolo, della Chie- telur capite neorsum^ ita qìio'i nio- sa (\d Ei»n . V 27) : Non a- ente mac- riatur: gii anticni .lecreti di F renze. chi% né lUQa- — Strazio ? L' Onimo: Questa pena chiamavano propaggi- Nnllo maug^ore strazio pvote uomo nire fare della sua ionna.. che sottomet- 18 (L) Scritto: il libro del futuro t*>rla per v anela a chi più ne dà. ove leggono, secondo il Poeta, i dan- Monann. : Matrem pto^itiiunt fra- nati. tre< expelluut (de' reti malvagi). (i>L) Bonifazio 'l N'ico\ò III si Troppo mundane furono le tresche crede d'aver sopra, e d nnato già, poli'iche di Bonifazio con la Francia. Bonifazio Vili. Lo dice simoniaco 21. (SL) Colui. Ripete la risposta, anco U Villani (Vili, 62); superbo, come fu la domanda Se' tu?,., -^