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CANTO XTX. 215 4. somma Sapienza, quant'è l'arte Che mostri in cielo, in terra, e nel mal mondo! E quanto giusto tua virtù comparte! 5. r vidi, per le coste e per lo fondo. Piena la pietra livida di fori, D'un largo tutti; e ciascuno era tondo. 6. Non mi parén meno ampi nò maggiori Che quei che son nel mio bel San Giovanni, Fatti per luogo de' battezzatori. 7. L'un degli quali, ancor non è molt'anni. Ruppi io per un che dentro v'annegava: E questo sia suggel ch'ogni uomo sganni. 8. Fuor della bocca a ciascun soperchiava D'un peccator li piedi, e delle gambe Infine al grosso: e l'altro, dentro stava. parte dell'arco. — Piomba : cade a piombo. (SL) Mezzo. .Ea.,lU. Medio... Vonto. — Tomba. Rialzo, come il la- tino tumulus : Vive in Corsica. — Piomba. Georg., Ili: Spelancaeque tegantt et aaxea prociibet umbra. (F) Tomba. Eccl., Vili, 10. Vidi impioi sepultos : qui etiam quum adhuc viverent, in loco sancto erant. 4. (L) Sapienza di Dio. (F) Arte. Som.: L'arte della di' vina sapienza. Cono. Ephes. : In luto magnitudinem suaeartis oatendit. — Mondo. [G.]. Frov Ili, 19, "20 : Domi- nus sapientia fundavit terram, stabi- livit coeloi prudeìitii ; sapientia il- lius. eruperunlabyssi — Giusto [G.]. Sap. XII, 15 : Cam .sisjitstu^ jus^e o»i ■ nia disponis. — Comparte ! Nel tjan- to VII inorridisce alia vista degli avari ; qui conosce sapiente la peaa de' simoniaci. 5. (L) Fori, dai lati della bolgia e sai piano. (SL) Lìvida. Inf., XVIII, t. 1: CoiOr ferrigno. 6. (L) San : chiesa di Firenze. (SL) Quei. Che si vedevano {Al- ce l'Anonimo) in certi battezzatorii^ nella chiesa maggiore di San Gio- vanni di Firenze, (he sono di tale ampiezza che un garzone v'entra. - Sono (dice il Landino) quattro poz- zetti intorno alla fonte , posta net mezzo del tempio , fatti perchè vi stiano i preti che battezzano, accioc' che stieno più presso all'acqua, e poS' sano molti in un tempo attendere a battezzare. (I battesimi facftvansi tutti nel Sabato Santo.) NeH62o tal lava- cro fu demolito. —• Bei. In quel bat- tistero pendevano l'elmo e la spada del vescovo d'Arezzo, morto alla bit- taglia di Gampaldino, dove il l'oeta combattè fortemente. Il suo San Gio- vanni gli destava la memoria anco di giornata. E le armi dette (malau- gurato trofeo)jVi stettero appese tino a Cosimo HI (Pelli, pag. 9i). 7. (L) l' un foro. — Suggel di ve- rità. (SL) Ruppi. Eran forse di le- gno. — Annegava. Scnerzandovi so- pra, vi caide, pare, a capo all' ingiù. Indi forse i' idea della pena descritta qui. — Sganni. Quest'atto all'esule sarà staio forse apposto ad aulace empietà. Però qui ne parla; e dice suggel, perctié il suggello distingue il vero te.stìmonio dal falso. 8. (L) Bocca del foro. — Ciascun foro. — Soperchiava: uscivano i piedi. — I' altro : il resto del corpo. (SL) Soperchiava Ceìì'mì: Da uno de' lati avanzava fuori la coda^ e dall'altro avanzava tutte e due le bocche. — [ Piedi. Co i. Gaet. : Per pena hinno la mente confittain terra e le gambe in allo, quasi scalciando a Dio, come se dicessero : Io disprez- zo m tutto le cose celesti, e quelle della terra voglio poìsedere. ]