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CANTO IX. 10. Quello è '1 più basso luogo e '1 più oscuro, E '1 più lontan dal elei che tutto gira. Ben so '1 cammin; però ti fa sicuro. IL Questa palude che 'l gran puzzo spira, Cinge dintorno la città dolente U' non potemo entrare cmai senz' ira. — 12. E altro dis>e: ma non 1' ho a mente; Perocché l' occhio m' avea tutto tratto Vèr r alta torre, alla cima rovente : 1.3. Ove in un punto vidi, dritte ratto, Tre Furie infernal', di sangne tinte, Che membra femminili avéno e atto. 14. E con idre verdissime eran cinte; Serpentelli e ceraste avean per crine. Onde le fiere tempie erano avvinte. 15. E quei che ben conobbe le meschine Della regina dell' eterno pianto, — Guarda, mi disse, le feroci Erine. 10. (Lì Dal. Primo mobile. (SD Gira. (Par ,11) — So. Erltone : cniam'x una miaja annie Ovidio (ller. , XV); ma qai parla della rammentita da Ladani , la quale per dir risposta a Sdsto Pom- peo ciri:a al fine dell^ guerra civile, richiamò d'Inferno lo soirito d'un soldato pompeiano. Erltone, al dir di Lucano, cercava per le sue opera- zioni 1 morti di poco. Non sia che Vjrtrllio fosse da lei scona;luato p-^r trarre il soldato pompeiano, il quah, al dir di Lucano, non era an ora di- sceso al fondo d'Inerno; m« Dinte, dietro all' invenzion di Lucano, ne imagina un'altra pe-* far di'--- a Vir- gilio, lo Siioo s'a'o fin laggiù; t'as- siUra (]o>i Virgriiio fa die alla Si- bdia: S'id me, cu'n luridi Hecale prae- fecit A'>-'rni<, Ip<a Deàn p lenai do- cu>A, perqtiA O'unii d-ixit (M<ì., Vi) U (L) l/': dove. — /ra per il passo negatu ( >L) Puzzo ./E^ , VII : Sae'^am- que exhalai. od ic i M •ohiU n — SiJÌ- ra Geur^j , IV: Graoiter ^plranu< .. ihijtnbrae. - Dalci< .. ipiraoit crinibas aura. Grescenz.: Spirano vapore pe- stilenziale. — Cinge. In Vircfilio (.En., VI) Flegetonte (lammis ambii la nera città. G<^org., IV: Palus... alligat... Slyx interfuvx coercet. \P) Puzzo. Som.: Foelor pecca- to "y^n 12 (SL) Torre. Torre, sentinelle , velette, s^ijn-ili: vera città. 13 (L) Riito: tosto. — Atto: por- tamento (SL) Furie. Virgilio (.En., VI) pone nel vestibolo dell'Inferno ifev' rei talami d-ile Eumenidi; poi le di- pinj;e eniro alle mura, a siraz^at-e i colpevoli. — Sm'ìae.JE\ ,Vl: Vipe- reun ccine'n «i/'ì-j imi^X'i cnientiì. Ov. vi-t . IV: Fl'uioq<ie cruore ni- benf.en Iniwiur paUam. • F) H'O. Il Coivo, secOUdo le m-^mbi-i diverse, h» diversi atti. \d Rom , Xl[ I \d Cor. I XM 12. 26. U ( L) lire Eh ,Vll: Tot E yn- wis sibilai hyirii. — Ver tii^,,ne. B i'. , Il 9: VniLei. l -cprtoi — Se'-pm eHi. G^. >rs. IV: Cieruleo<... impiexiecrimbu^ ainnii-i H »•• C r n., V .5: Breocbuii plicata mpe'in C i- ne< —Cine Ov. Me' X: Atro cri- nitai angue ^orores. —A'ci'i e. .iìn., Xll: Verbena tempora oincti. 15. (L) Meschine: serve. — Dàlia: Proserpina. — Erine: Erinni. (SL) Meschine. Nell'antico fran-