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62 INFERNO 23. Poi appresso convien che questa caggia Infra tre Soli ; e che V altra sormonti, Con la forza di tal che testé piaggia. 24. Alte terrà lungo tempo le fronti, Tenendo l'altra sotto gravi pesi, Comecché di ciò pianga e che n'adonti. 25. Giusti son duo; ma non vi sono intesi. Suberbia, invidia, e avarizia sono Le tre faville eh' hanno i cuori accesi. — 26. Qui pose fine al lacrimabil suono. Ed io a lui : — Ancor vo' che m' insegni, E che di più parlar mi facci dono. 27. Farinata, e '1 Tegghiaio, che fur sì degni, Jacopo Rusticucci, Arrigo, e '1 Mosca, E gli altri eh' a ben far poser gì' ingegni, 23. (L) Soli: anni. — Tal: uno. — Tede- ora. — Piaggia: lusinga Firenze: viene adagio con cautela frodolenta. (SL<J Soli. In Nemftsiano. La visione si finge nel 1300. nel 1302 Dante co' Bianchi fu soppiantato e sbandilo — Sormonti. Assoluto nel Mnchiavelli ( Fiamm. storici ). — Pitggia C'irlo -di Valoi< , per lo quale, dice l'Ottimo, papa Bonifazio ave a mandaU), per cocciure quelli dell'I casi d'Aragona dalla ngnoria di Sicilia Vili. , Vili. 69: / grandi di parte Nera, e quelli che piaggia- vano con il legato. 24. (L) Fronti de' Guelfi. — iV': se ne (SL) Alto. Carlo altrove è detto alto leon; e nel primo canto è for- s'anco il leone dalla test' alta. El era veramente rabbiosa la fame di questo leone di Fran -ia. — Tenendo. Dino: Tenuti sotto gravi pe&i. Ma., 1 : Ser- itio premei. 25. (L) Son : ci son. (sL) Duo Dante e Guido Ca- valcanti, amico suo, richiamato d'e- silio da lui quand'era priore. Dante volle con tinte arte roncìliaFP le ci- vili dis<"ordie « non potr. Ezech., XIV, 13, U: Terra cum peccaverit mihi... conteram virgampanis ejus... Et si fuerint tres viri isti (jusii) in medio ejus. Giusto qui vale amico a giustizia , non santo. Neil* XI del Purgatorio Dante accenna a sé e al Cavalcanti in modo slmile senza dire il suo nome: Ha tolto Vuno aW altro Guido La gloria della lin- gua: e for^e è nato Chi Vuno e Val- irò caccerà di nido. Nel Purgatorio di tre vecchi di Komagna , rimpro- vero d»^l l'amica età alla moderna. [Dante, Rime: Cunzohe, a tre men tei "i nostra terra Te n'andrai, anzi che tu cadi altrove L» due sntutu ; e Valtro la che prove Di trarlo fuor di mola sella in pria: Digli che il buon col buon non prende guerra Prima che co' ifalvagi ilncer prore, S'Titia circa il 1304.] — Fadlle. Inf., XV: Gente avara, imiaiom e su- Verba. Vili. . Vili, 96: Per le pec- cata della superbia, invidia ed ava- rizia, erano portiti a fletta - ivi, 68 : Molti peccati contmessiper la super- bia, inridia ed avarizia di nostri cittadini che allora guidavano la terra. Altrove (VÌI, 37; accusa d'in- vidia i Donati. (K) Duo. Arist. Fis., IV : Il due è il nn.v>eo minimo. 26 (L) Snono : parole. ('•L) L'ioimobil. Mn. , XI: La- crymosii vocibas - III: GeniLus la- nyn-obiUs. — Suono. Geoig. , IV: Sonitum... sen4t (di voce di'lente). — Insegni Mn.j VI : Ne quwre do- ceri. E in questo sen.<o assai volte. — Dono. Petr. : /*; in don le chieggo sua dolce favella. 27. (SL) Farinata. Inf., X. — Teg- ghiaio. Inf. XVI. Fa Tegghiaio di due