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CANTO IV. 45 IL LIMBO DI DANTE. In una regione che risplende in mezzo alle tenebre, stanno le ani- me di coloro ch'ebbero virtù naturali, ma senza la fede vera; le quali virtù raggiarono appunto come una luce che rompeva le tenebre de'luo- ghi e tempi in cui vissero: così nell'Eliso di Virgilio secretosque pios (1). Nelle sette mura che cingono il castello altri vede le sette arti liberali, di cui nel Convivio, grammatica, rettorica, dialettica, aritmetica, musica, geometria, astronomia: altri le tre teologali e le quattro virtù cardinali. Meglio forse intendere il numero sette come nel Canto Vili ed altrove, e come nella Bibbia , per un numero compiuto, a indicare la fortezza del luogo e della virtù che ricovera- vano in esso. E prima ancora della scoperta del Newton gli antichi in- dovinarono settemplice il raggio; e nell'Eliso di Virgilio, Orfeo obi o- quitur numeris septem discrimina vocum (2) : Il castello é simbolo dell'umana scienza e bontà, anco a' Pagani accessibile. Passano franco il flumicello, perchè quella difesa é agli ignoranti e a' vili ; e i buoni ingegni e i forti animi v'han l'adito aperto. Pietro interpreta il fiu- me per l'affetto: che, l'affetto de' saggi essendo solido e fermo, e' giun- gono sicuri al lor tìne, e se ne fanno non impedimento, ma via. Il Boccaccio vede nel flumicello i beni terreni che il saggilo deve calcare passando, e reggersi senza tuffarvisi; belli, ma fugaci com' af'qua. Me- glio imaginare che il passo de' due poeti, non aggravato dal peso del male, non affondi; e rammentarsi l'andata di Pietro sulle acque. Già il modo maraviglioso come il Poeta nel sopore é portato all' altra riva d'Acheronte, dichiara questo secondo passaggio, il quale si raffronta c®n quel dell'Angelo che poi passa Stige con le piante asciutte (3), e con quel della bella donna che traendosi dietro Dante tuffato in Lete, sene va sovra 1' acque'leggera come spola (4). Nel Limbo de' giusti e' rammenta. Adamo, Abele, Noè,poi Mosè (non a caso forse preponendolo», poi Abramo, Davide, Isacco, Giacobbe e i suoi flgliuoli, e di donne sola Rachele, come un de' simboli del poe- ma. Nel Limbo de' non credenti, di persone storiche o tali volute da luì, e' non nomina che i progenitori di Roma e romani ; e degli altri, unico il Saladino. Dall'una parte Elettra co' discendenti di lei fino a Cesare, dall'altra Latino, e Lavinia e Camilla già avversi a' Troiani, e Pentesilea quasi anello fra loro, e anco perchè alle Amazzoni è nel- r Eneide paragonata Camilla {^). Saladino, Soldano di Babilonia, lo- dalo anche da' Cristiani per la sua probità, rimane solo, perchè d'al- tra fede, e perchè solo celebre tra'Soldani. Ordino una tregua tra sé e i Cristiani': disse dì voler vedere ì nostri modi, e, se gli piacesse- ro, diverrebbe Cristiano A'Crìstìani si mostrò umano nel H87. Dante lo nomina nel Convivio com' uomo liberale; virtù opposta all'avari- zia, tanto da lui detestata. Morì nel 1199, tolta Gerusalemme al do- (i) Mn., VITI. (4) Purg., XXXI. (2)iEn.,VI. i5)X.n., XF. (3) Inf., IX.