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22 INFERNO L'accenno al viaggio d'Enea nella regione dei morti, nell' espressione non assai poetico, inchiude un prin- cipio (he ora dirf^bbesl appartenere alla filosofia della storia, in quanto collega il Paganesimo col Cristiane- simo, la storia dell' Asia con quella d'Europa, la storia d'Italia con quflla de! mondo; e dimostra, le conquiste sulla materia essere preparazione alla vittoria dello spirito, i regni e gli imperi essere servitori e mano- vali agli affetti e alle idee Nella scesa di Beatrice è la macchina del poema: dovf la parte mistica, non evidente a noi , doveva essere, ai tempi del poeta, più chiara. Qui la narrazione sa di dramma e d'idil- lio. La comparazione de' fiori nota- bile per la freschezza; e fa presen- tire il Purgatorio al di qua dell' In- ferno. Quella dell' uomo che cambia proposilo, pili lunghetta che Dante non soglia, dichiara il medesimo col medesimo; men bella dell'altranel primo canto, di chi perde a un tratto il bene af^quistato. Beatrice che pro- mette a Virgilio di lodarsi in cielo dì lui, con qualche altro tocco non conforme alla pura verità del dom- ma, è da intendere o umanamente simbolicamente, né da ammirare né da condannare alla leggiera.