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PREFAZIONE ALLA NUOVA RISTAMPA. X«V Alle lezioni del tet^to, m'è norma ordinaria la stampa della Crusca, siccome quella che mi pare consigliata da un senso della bellezza delicato e sicuro. Né questo pregio le è tolto dalle non poche lezioni erronee che la critica venne poi emendando. Ma a poco a poco la critica volle tener le veci del gusto; e ne vennero quelle lezioni strane, quelle edizioni bliis te materie che sappiamo. Al che si aggiunge la mania del pubblicar la Conunedia tutta fedelmente secondo la lezione d' un codice solo ; il quale, per quanto sia puro e autorevole, non può mai offrire tutte le varianti più sane. S'aggiunga la smania di volere a ogni costo far qualche mutazione nel testo, pur^jer alterare comecchessia la vol- gata. Contraria dovrebb' essere, io credo, la cura degli editori di Dante. Postasi per fondamento una edizione, un codice (e l'edizione della Crusca sarà sempre ad ogni uomo di gusto il miglior fondamento), a questo quasi canone dovrebbersi osare quelle varianti sole che la logica e la poesia richiedo- no; alle restanti dar bando. Ma a questo line gioverebbe avere raccolte le varianti di tutti di gran parte almeno dei molti codici della Com- media; sì per procedere con sicurezza, e sì per tarpare ogni ardimento ai novelli editori che venissero a presentare un codice nuovo come grande scoperta. Allora forse vedreb- besi che, quantunque di molti siano i codici, tutti si rida- cono a certe quasi famiglie, secondo che il signor Witte ingegnosamente pensava: delle quali non si può nulla de- terminare giusta certe divisioni di luoghi e di tempi; ma si può con sicuri indizii notarne le differenze. Nò questo del raccogliere tutte le varianti sarebbe lavoro infinito. Imaginate venti persone che sappiano decifrare gli antichi manoscritti: l'uno d'essi legga a alta voce, gli altri lo se- guano coir occhio; e ciascuno noti le varietà che nel suo codice trova. In un mese venti lettori compiono la revi- sione di venti codici, in un anno di dugento quaranta, in tre l'opera è quasi compiuta. Ne uscirebbe un'edizione cri- tica della Commedia, con tutte, a pie di- pagina, le varianti, accennate per abbreviatura, e con brevità esaminate. Già