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INFERNO. — Canto XXXIV. Verso 134 a 136 517

     Entrammo a ritornar nel chiaro mondo:
     E senza cura aver d’alcun riposo 135
Salimmo su, ei primo ed io secondo,




Poscia che lia detto e toccato brevemente la intenzione dell’autore sovra la prima parte della Comedia, acciò che piena sentenzia s’abbia di tutto lo Inferno, è da toccare brevemente la pena ch’hanno li demoni.

Circa la quale cosa è da sapere che la natura angelica è semplice, senza alcuna composizione, che non sono posti di due nature com’è l’uomo, che è composto di substanzia intellettuale, come l’ anima, e di substanzia corporale, come lo corpo. Sichè la sua natura è intellettuale ch’elli non hanno corpo; e però li demoni che sono di simil natura con li angeli, conviene che la loro pena sia intellettuale; e questo è da parte di sè medesimi. Da parte di altri hanno pena sicome per lo luogo, il quale, quando non si conforma con la sua natura, si li fu pena e violenzia, si come appare nelli animali, che s’elli sono di natura di stare in acqua, hanno pena quando son tratti d’essa; se sono di stare in terra, hanno pena quando sono in acqua. Sì che brevemente è da toccare la pena secondo lo intelletto o secondo lo luogo. La pena de’ denomi in quanto allo intelletto è in questo modo ch’elli hanno cognizione in due modi: l’una è a natura, imperquello che elli sono creati intellettuali, sono disposti a intendere e sapere, e di tale disposizione elli non sono privati; sì che sono in tale natura e sì disposta, sicome dice Dionisio: dona naturalia in eis integra manent. L’altro modo è cognoscere per grazia sì come per revelazione a lor fatta, lo qual modo è a due parti: l’una è speculativa cognizione in ciò che alcuna fiata li è rivelata quando Dio vuole delle cose che ’l vuole che da loro si sappiano; ed in questa parte sono privati che molte cose sono revelate a’ buoni angeli, ch’elli non ne vedono nulla, sicome dice Augustino in IX, De Civitate Dei: Non autem sicut ipsis sanctis angelis quibus plura et clarius revelantur in ipso verbo etc. L’altra parte è cognizione affettiva, la qual procede dall’amor di Dio, de la qual parte sicome è processione di caritade, elli sono del tutto privati, imperquello che elli non hanno carità, che sempre sono ostinati in male: la quale ostinazione li viene dal peccato, in lo quale elli caddero per suo libero arbitrio. Ed è da sapere che poiché l’Angelo apprende alcuna cosa, per ciò che elli l’apprende intellettualmente, è immobile, fissa, che non può più tornare indietro, perchè lo loro cognoscimento intellettuale si è semplice senza alcuna composizione d’altro; e però li buoni angeli, che per lo loro arbitrio appresene bene, si furono confirmati in bene, e li demoni che appreseno male per suo libero arbitrio, furono confirmati in male e in peccato; e per contrario furono ostinati e hanno pena per la invidia che portano perchè vegiono salvate delle anime, ch’ellinvorrebbeno che si perdessero; la quale invidia li fa dolore secondo che significa atto di volontade. Ancora gli è pena ch’elli