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516 INFERNO. — Canto XXXIV. Verso 118 a 133

Qui è da man, quando di là è sera:
     E questi che ne fe’ scala col pelo,
     Fitt’è ancora, sì come prim’era. 120
Da questa parte cadde giù dal cielo:
     E la terra che pria di qua si sporse,
     Per paura di lui fe’ del mar velo,
E venne all’emisperio nostro; e forse1
     Per fuggir lui lasciò qui il lungo voto 125
     Quella che appar di qua, e su ricorse.
Luogo è laggiù da Belzebù rimoto
     Tanto, quanto la tomba si distende,
     Che non per vista, ma per suono è noto
D’un ruscelletto che quivi discende 130
     Per la buca d’un sasso, ch’egli ha roso
     Col corso ch’egli avvolge, e poco pende.
Lo Duca ed io per quel cammino ascoso


  1. 124. Vostro è altro sproposito di parecchi Codici non ricordanti il dove Dante incontrasse Virgilio, e a qual parte della vita eternale Virgilio appartenesse Coi lanei ho i tre parmigiani e lunga serie d’altri, fra cui i due interi dell’università bolognese, i tre dell’Archig. il Landiano e l’Ambrosiano 198.




V. 118. Cioè che quando a questo mondo il sole tramonta, elli è in oriente a questo emisperio imperquello che è opposito a questo.

119. Cioè Lucifero essere fìtto come prima il vide.

121. Da questa parte cadde giù dal cielo. Cioè da quello emisperio cadde si che la terra fuggì e scampò tanto il mezzo quanto è questa che è discorta dal mare Oceano.

123. Cioè che quel luo-o, che è la terra, da lato s'empiè d’acqua.

125. Ancora parte ne fuggì della terra per quel foro, che fe’ per andare al centro, e di quella fece una montagna, e però in su ricorse.

127. Cioè che intorno a Belzebue, cioè a Lucifero, è voto tanto quanto la sua tomba volge, cioè come il fondo del pozzo predetto, il quale per la oscurità d’aire che v’è, ello non si può vedere, ma solo se ne ha notizia per lo suono, cioè per lo movimento dell’ acqua del ruscello, del quale disopra è fatto menzione1.

133. Qui mostra come uscinno a riveder la chiarità del mondo e li movimenti celesti; la quale allegoria hae a denotare come avea veduta tutta la pestifera fine e a che conduce lo peccato l'uomo nel mondo, e come era sottratto e dispartito da essi, si ch’era tutto in disposizione di cognizione virtudiosa e celestiale.

E qui è compiuta la sentenzia dell’ultimo capitolo della prima parte della Comedia2.


  1. Qui finisce il Codice marciano LVI
  2. Qui finisce il Magliabeccliiano 50.