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514 | INFERNO. — Canto XXXIV. Verso 82 a 97 |
Attienti ben, che per cotali scale,
Disse il Maestro, ansando com’uom lasso,
Conviensi dipartir da tanto male.
Poi uscì fuor per lo foro d’un sasso, 85
E pose me in su l’orlo a sedere:
Appresso porse a me l’accorto passo.
I’ levai gli occhi, e credetti vedere
Lucifero com’i’ l’avea lasciato,
E vidili le gambe in su tenere.90
E s’io divenni allora travagliato,
La gente grossa il pensi, che non vede
Qual era il punto ch’i’ avea passato.1
Levati su, disse il Maestro, in piede:
La via è lunga, e il cammino è malvagio,95
E già il sole a mezza terza riede.
Non era camminata di palagio
- ↑ V. 93. Ritengo qual era, poiché 1’avea passato, e scarto la gramalica e l'armonia del Witte quantunque confortate dal Cass. dai sei bolognesi e da quelli altri che portano qual è quel punto. Il Cod. del Ronto non stava con essi se egli tradusse quod fuerit punctum per quod transgressus abivi.
sia lo centro del mondo: manifesta cosa è che ’l luogo dell’acqua è più alto che la terra, e l’aire è più alto che l’acqua, e ’l fuoco è più alto che l’aire, sicome eziandìo dimostra lo Filosofo in terzo e quarto Cœli et Mundi: sì che ogni cosa che accede ad F desmonta, ogni cosa che si parta da F, si monta, e vada per quale diversione si voglia: il quale punto di F, è quel luogo dove è Lucifero, sicome appare nella presente figura1.
V, 85. Passato Virgilio e l’autore lo mezzo si dispartiro e remossensi dal mezzo, uscendo fuori per uno foro, overo bucame d’uno sasso, e sicome anzi che fosse al mezzo vedea Lucifero dal petto alla testa, così passato quel mezzo, vedea dal mezzo fino ai piedi lo detto.
96. Qui è da notar lo tempo, che sicome nello capitolo è detto l’autore fino a quell’ora era stato due die naturali: ora dice che è mezza terza, sì che si può notare ch’elli fino a questo punto è stato due die e una mezza terza e più.
La quale allegorìa è ch’elli intende che gemini ascendesse, il quale fu suo ascendente quand’elli nacque; sì che come elli si dispartìa dal luogo e dalle persone peccatrici, e venia in luogo di luce e disposizione a fine di virtude, vuole introdurre nel suo poema sì le costellazioni a quella quando elli venne e nacque nel mondo sicome di tenebra e luce.
97. Nota la disposizione e qualità di quel luogo.
- ↑ Nè qui nè altrove posi le figure come estranee al fine dell’edizione.