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348 INFERNO. — Canto XX. Verso 79 a 94

Non molto ha corso, che trova una lama,
     Nella qnal si distende e la impaluda, 80
     E suol di state talora esser grama.
Quindi passando la vergine cruda
     Vide terra nel mezzo del pantano,
     Senza cultura, e d’abitanti nuda.
Lì, per fuggire ogni consorzio umano, 85
     Ristette co’ suoi servi a far sue arti,
     E visse, e vi lasciò suo corpo vano.
Gli uomini, poi che intorno erano sparti,
     S’accolsero a quel luogo, ch’era forte
     Per lo pantan che avea da tutte parti. 90
Fêr la città sovra quell’ossa morte;
     E per colei, che il luogo prima elesse,
     Mantova l’appellar senz’altre sorte.
Già fur le genti sue dentro più spesse,




V. 85. Lì per fuggire. Com’è detto, per essere solitaria.

86. Ristette con suoi, cioè la sua compagnia.

Ivi. Cioè ch’era indivinatrice ed auguria.

87. Cioè che lie fe’ sua vita, poi morì.

Ivi. Cioè senz’anima, in per quello che non ha alcuno movimento nè senso né intelletto siche vani sono li suoi organi.

88. Qui mostra come s’abitò quel luogo dalli circonvicini, e puosono nome al ditto luogo Mantoa in onore di Manto, che fu prima che stette lie per fare abitazione.

93. Anticamente si usava quando si dovea ponere nome ad alcuno luogo, di gittarne sorte, e secondo quello che le sorti diceano, così avevano nome; sicome in la imposizione del nome di Tebe per lo quale fu molta discordia tra li Dei sicome ne scrive Stazio nel Thebaidos.

94. Poi ch’ha detto della costruzione di Mantoa, qui vuole dire alquanto della condizione de’ cittadini d’essa, e dice che inanzi che messere Pinamonte dei Bonaccolsi cacciasse li conti da Casalodi, la predetta cittade era più spessa, cioè più piena di gente ch’ella non è al tempo presente.

Circa la qual novella è da sapere che Mantoa per antico fu abitata da gentili e nobili persone, fra le quali genti, al tempo del quale mo fa menzione l’autore, ella era abitata da quelli da Riva, da quelli da Marcarìa, ch’erano conti da quelli da Casolodi, ch’erano conti, dalli Bonaccolsi, e da molti altri casati, li quali erano antichi della ditta terra; ed erano si pari in signorìa, che bene non si potea discernere quel ch’era maggiore.

Avenne che li Bonaccolsi, uno d’essi ch’ebbe nome messere Pinamonte si mise in cuore di volere essere signore di Mantoa. E che fe’? Accordossi colli predetti tre casati a dover scacciar via