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INFERNO. — Canto XIX. Verso 16 a 18

Non mi parean meno ampi né maggiori,
     Che quei che son nel mio bel San Giovanni
     Fatti per luogo de’ battezzatori:




questo Simone de’miracoli die faceano li apostoli per lo Spirito santo, pensò d’acquistar per pecunia la detta grazia, ed ebbe tesoro assai e presentollo inanzi a san Piero, e dimandò di voler grazia di poter fare quello che elli faceano, ed elli li darebbe quello tesoro. Ebbe intenzione: io arò questa possanza di sanare malati, io la venderò, in poco tempo avrò racquistato questo tesoro, e guadagneronne assai dell’altro, sicome nel Decreto 1, q. 2; sichè doppio peccava, l’una che comperava con pecunia la grazia , l’altra ch’avea intenzione di vendere la detta grazia.

Appresentando costui questo avere a san Piero, rispuoseli san Piero, sicome è scritto nelli Atti delli apostoli, capitolo VIII: pecunia tua tecum sit in perditione, quoniam domum Dei extimasti pecuiam possidere.

V. 7. Tomba, cioè abitazione.

10. Apostrofa alla divina sapienza, come appar nel testo.

13. Or imagina Dante che quella bolgia, e le rive che la distingueno dall’altre bolgie come quella che la contiene ed è contenuta da essa, sia tutta piena di fori, overo bucami, in li quali siano piantati col capo di sotto li peccatori, ed ardeno continuo in fuoco, e non si discernea maggior da minore pena tra essi se non in lo sgambettare, e in la fiamma del fuoco che di loro esce. E mette costoro col capo in giuso la giustizia di Dio, a dimostrare come tutta sua sollicitudine fu nel mondo alle cose terrene , ed abandononno le celestiali; metteli in fuoco a dimostrare come viene e nasce da avarizia suo peccato, la quale è tutta simile a fuoco che mai non si contenta.

16. Qui seguendo suo poema vuole esmplificare, là dov’erano li forami, piantati li peccatori, e dice che sono tutti simili a quelli, che sono nella pila del battesimo di san Giovanni da Firenze, nelli quali sta lo prete che battizza. Circa la qual comparazione è da sapere che sono molte cittadi che non v’è battesimo se non in una chiesa in la terra, e molte ne sono che ogni chiesa ha battesimo. Or Firenze è di quelle che vi ha pur uno ed è nella chiesa principale che è edificata a nome di san Joanni Battista , ov’avenne che per alcune costituzioni della Chiesa vaca lo battesimo per alcun tempo dell’anno, come è nella quaresma, salvo in caso di necessitadi; e tutti quelli che nasceno sono servati al sabato santo a battezzare. Sichè in quelle terre dov’è osservata tal costituzione, e non hanno se non un luogo da battezzare, quando vien lo sabato santo sì v’è grande moltitudine di gente per quella cagione; ed avvenne già che v’era tal calca, che ’l prete a ciò deputato fu spinto a tal modo e soppressato, che vi misvenne molte creature. Sichè per voler schifare tal pericolo fenno li fiorentini fare una pila di pietra viva grande con otto cantoni, ed era ed è si massiccia che nella sua