Pagina:Commedia - Inferno (Lana).djvu/30


— 26 —

si abbellirono di loro. Questi raffronti portano a meditare non tanto sulla sapienza e vigorìa de’ successivi scrittori quanto sulla bontà della lingua usata da ciascuno di loro in quelle parti che non sono di ciò che presero da più antico, e tanto più che io consento al Selmi che il suo chiosatore sia toscano ma non consento che fosse fiorentino. La ragione è questa: Laddove parla degli anni di Cristo e della cronologica nostra pronunzia: trovasi per questo modo che noi italiani, se non Pisani facciamo menzione quando Cristo incarnò oie la Vergine Maria. Un fiorentino mai non si sarebbe espresso a quella italianità. Tra essi spogliatori porta, sebbene più raramente, anche il Lana, ma in quest’esso incontrasi più che spesso in espressioni ben diverse da quelle ch’egli volle segnare. Circa la quale rilevanza io fo una questione: Il Selmi seguendo il giudicato di Batines e Witte dà il Lana scritto fra il 1327 e il 1328 quasi che in un anno si potessero scrivere tutte quelle 1200 fittissime colonne cogli studii e le ricerche immense che bisognava assumere, e per le sue Chiose avendo nel Commento anonimo diversa data in due Codici una per innanzi al 1324, altra pel 1328 naturalmente s’attacca alla più vecchia, ma la recensione della meno antica ha un inciso abbastanza esplicito perchè si possa stare assai più basso, di che il Selmi non desidera. C’è di più: dove parla delle Case che abitavano gli Uberti è: dov’è oggi il Palazzo dei Priori. Dall’espressione si avrebbe che il Palazzo era finito, o almeno che già per consueto vi erano gli officii. Nel Lana altro non è che memoria del disfacimento delle Case degli Uberti; dunque più antico il Lana, e meno antiche le Chiose date dal Selmi. Un’altra espressione è che si potrebbe torcere contro l’antichità voluta dal Selmi, e sta col C. XIII, dove parlasi della imagine di Marte rimasa sul Ponte d’Arno (che poi cadde nel 1333) ma vi è riferita al passo di Dante senz’affermare che tuttor vi fosse al tempo del chiosatore, mentre v’era al tempo del Lana che ciò dice. Ma io ho dimostrato nel mio volume, non con date, che in iscorsa di penna possono essere fallaci, sibbene con tratti di testo che fissano epoche assai chiare che il Lana scriveva del 1323 il commento al Paradiso, che intanto gli si traduceva dal Rosciate il