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XV.



In questo capitolo e in lo seguente intende punire quelli peccatori, li quali pecconno al mondo in lo vizio di Sodoma e Gomorra, li quali pecconno contra l’ordine di Dio, siccome è detto nel XI capitolo, che despregiano d’usare la natura; punisceli in fuoco e fòlli andare in schiera con molto veloce moto sempre senza quiete, perchè nella sua città ne sono molti quelli che sono viziosi di tal peccato per far menzione d’essi; e poi poetizando descrive lor luogo e le condizioni: e si vuole, per avere larghezza nel suo dire, adovrare due suoi capitoli, cioè lo XV e lo XVI in denotar lor pena.

Circa lo qual vizio e pessimo peccato è da notare che in ciascuna generazione di cose ell’è pessima cosa lo corrumpimento del principio, perchè dal principio si seguano tutte le dependenzie: se l’principio è corrotto segue che le conseguenzie sono corrotte. Or è così che ’l principio della ragione è quella, overo quelle cose che sono secondo natura, sicome dice san Tomaso: ratio prcesupponitur hiis quee sunt a natura determinatæ. E questo appare si in le speculative cose e nelle pratiche. E però siccome nelle speculative e nelle1 intellettive l’errore che è circa la cognoscibilitade, che è principio d’intelligenza, naturalmente è pessimo e gravissimo; tutto il simile è in le pratiche cose, che far contra quello ch’ha determinato la natura è turpissimo e gravissimo peccato; e però causa li membri ad altro fine che non gli ha prodotti la natura, è peccare contra natura. Ancora sicome la ragione dello intelletto è dritta e ordinata all’uomo e a lui è fatta, e chi contra quella fae, fae contra ragione umana; e cosi l’ordine della natura è fatto da Dio ed a lui è drizzato: e però chi fa contra quello ordine fa contra a Dio, sicome dice santo Augustino flagitia qui sunt contra naturam semper detestanda atque punienda sunt qualia sodoraitarum fuerunt etc. Ancora santo Augustino in libro De adulterus coniugis dice: omnium peccatorum qua ad luxuriam pertinent pessimum est quod contra naturam est etc. Per la qual cosa è da sapere che in lo peccato della lussuria sono più gradi, per la qual differenzia è maggior peccato l’uno che l’altro, tutto che comunemente lussuria sia peccato mortale. Può essere manchevole l’uomo in lo vizio della lussuria in due principali modi. L’uno è s’elli pecca in tal vizio per rispetto alla

  1. Corretto coll’Ottimo che dopo tre pagine di storia della Pentapoli comincia col Lana Circa lo qual vizio, e continua parola per parola, salvo qualche lieve oramissione, qualche scorrezione nel corpo e una grossa ommissione verso il fine, sino al compimento di quanto destino al Proemio.