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il Lana. Al capitolo già nominato dalla occupazione del Bonaccolsi questo ho trovato: «Poco stante Pinamonte cacciò anche loro con molti altri, e rimase la signorìa tutta a Pinamonte. Questi menomò molto la città sì che mai non tornò in primo stato. Come il Lana scrisse tutt’altro che quella fiaba schifosa di Maometto, e fu nel suo Commento interpolato da posteriori, e in questo XL, 46 si ripete, non è a mantenere che sopra il Lana sia; e poichè i guai di Pinamonte in Mantova mai non si redensero, resta a domandarsi quanto l’autore avrebbe accordato al rifacimento dei danni di popolo, imperciocchè si è sempre saputo che non si ristorano in brevi tempi. Io mi rimango quieto, e per la pochezza del dettato, e per la natura sua lieve e spigolatrice, e per lo spigolar cattivo, e per lo spigolar tardo. Ben ringrazio il Selmi d’avermi favorito nella ricerca; così avess’egli ben letto, o avesse potuto sapere che di buona lettura è una copia del 1377 nella Marciana, che si avrebbe, se non cosa antichissima, cosa non disutile alla lingua ed ecco i confronti, sebbene di poche linee del principio e del fine potuti costituire col volume I codici di Dante Alighieri in Venezia, pubblicato in occasione del Centenario sesto della nascita di Dante.

Cod. Marciano 1377-8 di
ser Griffolo

»Conciossiachè tutta l’umana generazione fosse creata per andare in Paradiso, il camino dell’andare si è la vita, e dura dal dì della creazione infino alla morte, e la diritta via si è di asseguire le virtù e lassare i vizii, pone questo sommo poeta che nel mezzo del camino cioè nella mezza età, che è nel torno di trencinque anni, allora si ritrovò in una selva scura cioè nel mondo; e pone il mondo per selva perciocchè nel mondo ha tanta moltitudine di delettazioni».........

Cod. Laurenziano XL, 46

secondo Selmi

» Con ciò sia cosa che tutta l’umana generazione fu creata per andare in Paradiso, e ’l cammino de l’andare si è la vita, e dura dal dì de la creazione insino a la morte, e la diritta via è seguire le virtù e fuggire i vizi, pone il poeta questo sonno, cioè che nel mezzo del cammino, cioè la mezza ora cioè l’uomo di XXX anni si ritrovò in una selva scura, cioè il mondo. E pone il mondo per selva, per ciò che nel mondo ha tanta moltitudine di delettazioni»………