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INFERNO. — Canto XIV. Verso 133 a 142 275

In tutte tue question certo mi piaci,
     Rispose; ma il bollor dell’acqua rossa
     Dovea ben solver l’una che tu faci. 135
Letè vedrai, ma fuor di questa fossa.
     Là ove vanno l'anime a lavarsi.
     Quando la colpa pentuta è rimossa.
Poi disse: Ornai è tempo da scostarsi
     Dal bosco: fa che a me diretro vegne: * 140
     Li margini fan via, che non son arsi,
E sopra loro ogni vapor si spegne.




V. 133. Qui risponde Virgilio e per renderlo sicuro a dimandare dice che a lui piace ch’elli dimandi; vero è che quando elli vide la palude dov’en puniti li tiranni, che bollia con vermilio e sanguinolento colore ben si doveva avvedere che quello era Flegetonte, sicome di sopra è esposto in suo nome.

136. Questo è lo fiume che è nel Purgatorio, il quale è fiume di oblivione e di dismenticanza, sicome nella seconda parte di quella Comedia apparirà là dove si tratterà d’esso e però dice: là ove vanno l'anime a lavarsi.

139. Segue suo poema mostrando ch’era miglior via a ire suso per li arginelli, in per quello che non sono arsi, ed eziandio lo vapore del fiume non li imbrigava alla vista.

E si compie la sentenzia del quattordicesimo capitolo.



Nota. Il Cam. dell' Ottimo ha una congerie di concetti e periodi nel suo Proemio a questo Canto che non lascia perdonare il mal menato così fatto delle idee e dei periodi del Lana. Il Lana vi è tutto ma difformato assai; di lui, e intere, sono le chiose che l' Ottimo ha poste ai V. 38 e 79. Non vorrò per altro non credere che i copisti abbian fatta lor parte trista.