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254 INFERNO. — Canto XIII. Verso 34 a 55

Da che fatto fu poi di sangue bruuo,
     Ricominciò a gridar: Perchè mi scerpi? 35
     Non hai tu spirto di pietate alcuno?
Uomini fummo; ed or sem fatti sterpi:
     Ben dovrebb’esser la tua man più pia,
     Se state fossim’anime di serpi.
Come d’un stizzo verde, che arso sia 40
     Dall’un de’ capi, che dall’altro geme,
     E cigola per vento che e va via:
Sì della scheggia rotta uscìen insieme 1
     Parole e sangue, ond’io lasciai la cima
     Cadere, e stetti come 1’ uom che teme. 45
S’egli avesse potuto creder prima,
     Rispose il Savio mio, anima lesa,
     Ciò ch’ha veduto pur con la mia rima ,
Non averebbe in te la man distesa;
     Ma la cosa incredibile mi fece 50
     Indurlo ad ovra, che a me stesso pesa.
Ma dilli chi tu fosti, sì che, in vece
     D’alcuna amenda , tua fama rinfreschi
     Nel mondo su, dove tornar gli lece,
E il tronco: Sì col dolce dir m’aeschi, 2

55

  1. V. 45. Leggo col Codice Cassinese che qui mi par ben giusto, coi frammenti bolognesi e i due interi dell’Università, col Land, il Marciano LII, e il Viviani
  2. V. 55. Coll aiuto dei Frammenti danteschi dell’Università bol. scemo il malo suono del do-di-de che esce da chi scrive adeschi

V. 37. Uomini. Qui mostra che furono uomini intellettivi ed ora erano sterpi , cioè pur vegetativi. 38. Pia, cioè piatosa. 41. Dall’altro, cioè da quel capo che non è arso. 42. Qui esemplifica l’autore quello tronco e nota che fa uno stizzo verde ardendo sì che l’umido che è dentro lo legno per lo calor del fuoco si rarefà e diviene aere, il quale aere volendo trovare al naturale luogo impigresi per uscire fuori1, e trovando intoppo d’umido non rarefatto bisognali più largo luogo, sì ch’esce con quello impeto fuori, sicome mostra lo Filosofo in la Meteora. 43. Qui fa la comparazione secondo lo suo poema. 46. Qui parla Virgilio persuadendo l’anima del tronco, per indurlo a benivolenza di respondere a Dante. 52. Quasi a dire che li dannati voglino volentieri che di loro sia al mondo memoria. 55. Segue lo poema come appar nel testo.

  1. Corretto il passo coll’ Ottimo che, com’ è detto in fine, qui è tulto Lana.