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252 INFERNO. — Canto XIII. Verso I a 12

Vero è ch’elli errano ch’ elli estimano che sia meglio per schifar miseria e dolore al mondo ad ancidersi, che a stare in vita: sì in quanto la morte è termine di dolore e miseria in questo mondo è bene, ma ad ancidersi sè stesso è troppo più grande carico.

Lo terzo argomento si solve ch’elli è ben vero che l’avaro ha in odio alcuno suo accidente, dichiamo quello dell’avarizia, non si segue perciò ch’elli abbia in odio sè medesimo; sicome lo infermo, lo quale ha a odio la sua malizia e a sè stesso vuol bene.

Ed è vero che 1’avarizia fa l’uomo odioso d’altri, ma non di sè stesso, che anche l’avarizia cagione è de l’ordinato amore de’ beni temporali e di volerne più che di ragione non li tocca.

Detto dell’intenzione del capitolo è da esponere lo testo in quelle parti dov’è mestieri.


on era ancor di là Nesso arrivato,
     Quando noi ci mettemmo per un bosco,
     Che da nessun sentiero era segnato.
Non frondi verdi, ma di color fosco,
     5Non rami schietti, ma nodosi e involti,
     Non pomi v’eran, ma stecchi con tosco.
Non han sì aspri sterpi nè sì folti
     Quelle fiere selvagge, che in odio hanno
     Tra Cecina e Corneto i luoghi colti.
10Quivi le brutte Arpìe lor nido fanno,
     Che cacciar delle Strofade i Troiani
      Con tristo annunzio di futuro danno.




V. 1. Non era ancor di là. Qui mostra com’erano ancora solliciti che innanzi che Nesso, lo qual li avea scorti, fosse all’altra riva della fossa, elli cominciavano ad entrare nel bosco, il quale non pare che fosse molto frequentato da viandanti, sichè non era nè strada, nè sentiero, nè carreggiata, nè battuta di cavalli.

4. Segue suo poema mostrando ch’erano arbori, li quali erano senza ogni ridere di verdura: e soggiunge ch’erano fatti a modo di spini, che hanno tossecose le punte.

9. Corneto è un castello che è in terra di Roma sovra mare in lo patrimonio di san Pietro e distante per più miglio da Cecina, nella qual distanza non à altro che boschi molto folti.

10. Arpie sono animali con ale, e sono pilose come è ditto, e sono fetide e puzzolenti: dice che hanno li lor nidi su li alberi del predetto bosco, e tranne di lì lor vita.

11. Descrive Virgilio in lo Eneidos che Enea arrivò, quando si partì da Troia all’isola delle Strofade che è in l’ Arcipelago ch’è