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244 | INFERNO. — Canto XII. Verso 68 a 75 |
Che morì per la bella Deianira ,
E fe’ di sè la vendetta egli stesso:
E quel di mezzo, che al petto si mira, 70
E il gran Chirohe, il qual nudrì Achille:
Quell' altro è Folo, che fu sì pien d’ira.
Dintorno al fosso vanno a mille a mille,
Saettando quale anima si svelle
Del sangue più, che sua colpa sortille. 75
sone ed i cavalli: le persone tragittava con la barca, li cavalli si
levava in spalla, e pedegiando li portava oltra l'acqua. Avenne che a questo luogo fue per passare Ercules con sua moglieri ch’ebbe nome Deianira: questo Nesso disse: la barca non potrebbe portare voi due e me, ma faremo così: io porterò la donna oltra, poi tornerò per Ercules. Ercules rispose: elli è senno di far così. Entrata la donna nella barca, innanzi ch’elli fussene oltra, Nesso fu inamorato di Deianira e spinselo tanto la voluttà che nella barca volle giacere con essa. Ercole stava su la riva d’acqua, vide questo fatto, mise mano all’arco e alle saette venenose, tirò l’arco e feri Nesso. Nesso cognoscendo ch’era ferito da saetta tossicata pensò di vendicarsi in questo modo; disse a Deianira: io sono ferito a morte, ma per la piacevolezza ch’è nella tua persona io ti farò questo dono; io ti darò la mia camiscia, la quale ha cotal virtù che ogni fiata che tuo marito Ercole l’avrà in dosso, elli non si potrà partire da tuo volere. Ed ebbeli data questa camiscia. Costei credendo
questo si la tolse ed ebbela ben cara. Passato di questa vita Nesso,
Ercole passò l’acqua pedegiando, trovò la moglie oltre la riva, e
andonno ambidue a suo viaggio. In processo di tempo avenne che nelle parti d’Africa apparve un mostro, sichè Ercole per subjogare questo mostro, andò in Africa e lasciò Deianira in Grecia. Essendo andato Ercole, e stato alquanto tempo, non tornava; all’orecchie di Deianira venne che Ercole era inamorato d’altra donna nome Iole; si ch’ebbe cura che ciò non fosse. Tolse Lica e mandogli la sopradetta camiscia. Ercole come l' ebbe in dosso fue avvelenato, in per quello che la camiscia era sanguinosa del sangue di Nesso, lo quale usci della paga fattali per la saetta attossicata che li trasse: Ercole si senti al punto di morire, ancise Lica e poi morì. Sichè Nesso per lo predetto de la sua camiscia fece la sua vendetta, cioè che fece morire Ercole che saettando l’uccise; e però dice: e fe’ di se la vendetta elli stesso.
V. 70. E quel di mezzo. Fu Chiron lo sopradetto, che allevò Achille.
72. Quell'altro è Folo. Fu uno soldato e uomo d’arme lo quale sovra li altri fu sorpreso d’ira; e però lo mettono li poeti uno centauro iracondiosissimo.
73. Qui descrive come li detti centauri saettavano quelle anime, che si moveano dallo luogo della pena a lor data per la giustizia di Dio.