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INFERNO. — Canto XI. Verso 76 a 86 | 229 |
Ed egli a me: Perchè tanto delira,
Disse, lo ingegno tuo da quel ch’ei suole?
Ovver la mente dove altrove mira?
Non ti rimembra di quelle parole,
Colle quai la tua Etica pertratta 80
Le tre disposizion che il ciel non vuole,
Incontinenza, malizia e la matta
Bestialitade? e come incontinenza
Men Dio dfende e men biasimo accatta?
Se tu riguardi ben questa sentenza, 85
E rechiti alla mente chi son quelli,
V. 79. Aristotile filosofo, compuose in la filosofia morale un libro, lo
quale è apellato Etica, nel qual libro elli tratta de’costumi umani. Or è così che ogni buona azione d’uomo vuole esser fatta da quello con verace pratica e con dritto appetito. Che se non fusse fatta con dritta pratica e verace, e con dritto appetito non sarebbe imputata virtude, sicome mostra per ragione lo detto Filosofo in lo VI libro della detta Etica: che cosi e l’appetito come la operazione, s’elli non sono a proposito, ed elli adduceno in effetto, bene, questo è caso. Or è così che questi due modi si possono pervertere, cioè inversarsi ed obviare dal dritto solco. S’ello si perverte solo l’appetito, e la pratica rimane ferma e verace, è appellato questo vizio incontinenzia, cioè che l’animo non è stato in quello contegno che dovrebbe essere; sicome quelli ch’hanno dritta estimazione, ma lasciansi vincere ad uno appetito e desiderio, e fallano, e però son detti incontinenti. E se la ditta perversitade monta tanto che non solo ella signoreggi l’appetito, ma eziandìo la pratica detta, per lo qual fallo l’uomo corre in eleggere quel male, è appellato quel vizio malizia. E però quelli che in tal soversione sono allagati, sono detti maliziosi, sicome si prova nel V libro della predetta Etica. E quando la perversitade cresce tanto ch’ella corrompe la temperanza, e passa li termini della vita umana in male, è detta bestialitade, però ch’ella traggo l’uomo della sua natura e desumanalo: e questi così fatti son detti bestie, sì com’era alcuni che
mangiavano carne umana, altri che sparavano femine gravide per dissipare lor feto, over creature. E simili sono quelli che usano li organi corporali ad altro uso, offizio e fine che non sono fatti, e così l’altre cose temporali come sono li sodomiti e li usurarii. Sichè chiaro appare per lo detto dell’Etica che sono tre generazioni di peccatori, incontinenti, maliziosi e bestiali; li incontinenti meno offendono a Dio delli altri; li maliziosi più, perchè fanno doppia offesa d’appetito e di pratica; li bestiali più, che non solo offendono per appetito e per pratica, ma sopratutto a temperanza ed a ragione umana: e però dice: di quelle parole, cioè chi sono quelli che ’l cielo non riceve.