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200 INFERNO. — Canto IX. Verso 1 a 9

là dove diffosamente ne tratta.1 E però, com’è ditto, che le eresie sono corrumpenti cose, si è da schifarle ed in nullo modo attendere ad esse; lo qual schifare si è usare in le predicazioni pubbliche, ed usare colli savi autenticati religiosi2come sono i predicatori, minori, eremitani, ed altri che per la Chiesa romana sono autenticati, e lassare certi romiti e frati di penitenza, in li quali può essere molto dubbio per le sue secrete e gelate predicazioni e riformazioni, sicome pone l’autore che avenne a uno papa, lo qual credette a uno eretico, ch’ebbe nome Fotino, come appare in lo testo, XI capitolo. Poscia ch’è ditta la intenzione di questo nono capitolo, a perfezione è ad esponere lo testo sì come promesso fu nel principio.


Quel color che viltà di fuor mi pinse,
     Veggenndo il duca mio tornare in volta,
     Più tosto dentro il suo nuovo ristrinse.
Attento si fermò coni’ uom che ascolta;
     Che l’occhio noi potea menare a lunga
     Per l’aer nero e per la nebbia folta.5
Pure a noi converrà vincer la punga,
     Cominciò el: se non... tal ne s’offerse.
     Oh quanto tarda a me ch’altri qui giunga?




V. 1. Dice che Virgilio accorgendosi della paura ch’avea Dante a lui sovravvenuta per viltà, si restrinse lo suo nuovo colore, cioè che Virgilio per ira della porta che a lui era vietata, si arrossì; e tornato quasi scornato, era tutto stemperato; e questo fece per non sconfortare Dante del buono e stabile proposito. E soggiunge ch’elli, cioè Virgilio, si mise in ascolto, aspettando messo dal cielo, il quale li fèsse una cotal pugna, perchè veder non si potea da lungi per la folta nebbia e per la oscurità dell’aire ch’era lìe. Ed ascoltando, cosi recita Dante che Virgilio dicea fra sé stesso: pur noi vinceremo la pugna, avegna che tal ne s’offerse; e non

  1. La citazione di questo autore qui chiarisce l’antichità sua non bene affermata dall’opera dei Quetìf ed Eebard. Per altro il periodo sebbene del tempo sembrami stato nota marginale entrata sin da prima nel testo.
  2. Il Codice L. XC, 115, finisce cosi, di Santa Chiesa Romana, e ogni altro credere lasciar stare. Tutto quello che segue qui è nel Codice Laur. XC, 121, e nella Vindelina: cosi l’un esemplare aiuta bene l’allro.