civiltà e della giustizia, sarà lieto della dottrina e della sapienza del vostro Cittadino quale opportunissima alla guerra in che siamo e staremo fino alla vittoria. Nè a procacciarmi gii aiuti per quella edizione furono prontissimi quelli che ho nominati, ma d’altre nazioni altresì. Mi era necessità riconoscere due Godici di traduzioni di taluni fatti in antico dal Lana, oltre ai due che sono alla Laurenziana: appena espressi il desiderio e segnai i passi, a posta corrente fui fatto lieto dall’egregio signore Enrico Ottavio Coxe, bibliotecario della Bodleiana di Oxford e dallo spettabile signor I.Tantureau della Imperiale di Parigi, di tutto il desiderato e indicato; cortesìa che volentieri pubblico, affinchè resti memoria della conoscente gratitudine. Oggi di giunta ebbi a’ miei nuovi studii soccorritori amorosi tutti gli officiali della nobilissima biblioteca di Parma, i Marchesi Di-Bagno e Gavriani di Mantova, i Bibliotecarii bolognesi Vegetti e Frati, il Principe Baldassare Boncompagni di Roma, il Gatti Prefetto dell’Ambrosiana, onde il non visto, o il non bene visto da bibliografi, io scrutassi, e me ne venne soddisfazione perchè quasi tutte le scelte mie quegli antichi documenti raffermarono, e altra luce sovr’altro
sparsero con affetto buono. Il Codice di Bagno mi fa correggere passi lanei che mi erano rimasti dubbi, e quanto al Dante se non concorda col laneo, come non gli concorda quello dello stampato nella Vindelina, è bene che si sappia che sta con onore al pari de’ migliori. I Codici bolognesi dell’Archiginnasio e i frammenti antichissimi d’uno all’Università, non conosciuti ai cataloghi sono cimelii preziosi che meriterebbero pubblica e propria illustrazione. Le preparazioni, come vedete, furono avventurate; resterà a vedersi quanto l’opera mia prima e poi abbia corrisposto al bisogno. Non mi scuserò se male fosse riuscito, nè mi rifugierò nell’arduo della faccenda, nel tempo, nelle difficoltà inaspettate, e nemmeno nella sicurezza che ognuno è persuaso che tanto meno riescano perfette le imprese quanto più sono gravi e vaste. Se l’amor proprio non mi fa velo al giudicio questo mi pare di poter persuadere che il Lana riapparisce migliore da quello che non apparve nel 1447 pei torchi del Vindelin da Spira in Venezia, sotto la cura del pesarese Cristoforo Bernardi, e appena