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INFERNO. — Canto VII. Verso 56 a 75177

     Questi risurgeranno del sepulcro
     Co’ pugni chiusi, e questi co’ crin mozzi.1
Mal dar e mal tener lo mondo pulcro
     Ha tolto loro, e posti a questa zuffa:
     Qual ella sia, parole non ci appulcro. 60
Or puoi, figliuol veder la corta buffa
     De’ ben, che son commessi alla fortuna,
     Perchè l’umana gente si rabbuffa.
Che tutto l’oro, ch’è sotto la luna,
     E che già fu, di queste anime stanche, 65
     Mai non potrebbe farne posar una.2
Maestro, dissi lui, or mi di’ anche:
     Questa fortuna, di che tu mi tocche.
     Che è, che i ben del mondo ha sì tra branche?
E quegli a me: creature sciocche; 70
     Quanta ignoranza è quella che vi offende!
     Or vo’ che qui la mia sentenza imbocche3
Cotai, lo cui saver tutto trascende.
     Fece li cieli, e die lor chi conduce.
     Sì che ogni parte ad ogni parte splende, 75


  1. V. 57. Col pugno chiuso ha la comune. Col Lana cui seguo sia il Cortonese.
  2. V. 66. Quantunque il Bu rinforzi la scelta dei quattro fiorentini, quel poterebbe inusitato me la fa ora scartare. Il Cod di Bagno ha potrebbe far posar pur una, ch’è già migliore; la presa ora è dal Codice Cortonese.
  3. V. 72. Leggo col Cortonese. Il Cod. Filippino e l’ed. di Jesi hanno tu mia sentenza imbocche.




quelli vizii ch’hanno condotti loro a tal battaglia. E questo dare e tenere è solo de’ beni esteriori cioè ricchezze, com’è detto.

V. 61. Qui Virgilio dispregia li beni esteriori, dicendo che sua bontà ed aiutorio dura poco, e come beni sono sudditi alla fortuna, la quale li dispensa come a lei è ordinato da colui lo cui savere tutto trascende, cioè da Dio.

64. Qui dispregia suo aiutorio, dicendo che tutta la ricchezza mondana non potrebbe acquietare tal corso come hanno quelle anime ed hannolo acquistato per la ditta ricchezza nel mondo: e però dice: corta buffa, cioè che non si estende oltra questa vita.

67. Qui dimanda Dante Virgilio che è fortuna. 70. Qui risponde Virgilio ponendo lo credere e lo oppinare dei mondani essere sciocco, quasi bestiale e senza vero.

73. Qui dice Dante ch’è una intelligenza ch’hae a mover così le ricchezze, come le altre intelligenze le cose naturali 1.

  1. Qui R. ha un passo più ampio che non si trova in altri Cod.: «Qui risponde Virgilio a Dante, e dice: che Dio ha decretato una intelligenzia sopra le ricchezze, la quale intelligenzia guida e muove e conduce le dette ricchezze, e così come le altre intelligenzie hanno a muovere le cose naturali»