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166 INFERNO. — Canto VI. Verso 52 a 72

Voi, cittadini, mi chiamaste Ciacco:
     Per la dannosa colpa della gola,
     Come tu vedi, alla pioggia mi fiacco;
Ed io anima trista non son sola, 55
     Che tutte queste a simil pena stanno
     Per simil colpa: e più non fo’ parola.
Io gli risposi: Ciacco il tuo affanno
     Mi pesa sì, che a lagrimar m’invita:
     Ma dimmi, se tu sai, a che verranno 60
Li cittadin della città partita?
     S’alcun n’è giusto: e dimmi la cagione, *
     Perchè l’ha tanta discordia assalita.
Ed egli a me: Dopo lunga tenzone
     Verranno al sangue, e la parte selvaggia 65
     Caccerà l’altra con molta offensione.
Poi appresso convien, che questa caggia
     Infra tre soli, e che l’altra sormonti
     Con la forza di tal che testé piaggia.
Alte terrà lungo tempo le fronti, * 70
     Tenendo l’altra sotto gravi pesi.
     Come che di ciò pianga, e che ne adonti.



V. 58. Qui persuade Dante a Ciacco acciò che elli li sia benevolo a risponderli, e prima si duole di sua pena; secondo domanda che elli dica e pronostichi dello stato di Firenze, e se alcuno v’è giusto, e la cagione perchè è assalita da tanta discordia.

64. Dice rispondendo Ciacco a Dante che dopo lunga tenzione, cioè dopo lunga discordia orta e nata di invidia, elli, cioè li fiorentini verranno al sangue cioè a cacciare, ferire e impiagare l’uno l’altro. E dice che la parte selvaggia cacciarle l’altra. Intende qui parte selvaggia la parte guelfa che è contra l’imperio, lo quale è regolatore della civiltade e della comunicazione umana, si che se la domestica è imperiale, quella che è contra essa per opposito è selvaggia. Or dice: la guelfa parte caccerà la ghibellina con molta offensione.

67. Dice che dopo questa cacciata per tre soli, cioè per tre circolazioni di soli, ch’enno tre anni, colla forza di Dio, quella che allora starà cheta, all’altra sormonterà e per lungo tempo li terrà la signoria. Avvegnadìo, soggiunge lo spirito, ch’io ne pianga ed abbiane onta; cioè, che Ciacco ne sarà doloroso perchè fu guelfo.


»(Ciacco) conobbe Dante, però che, anzi che Dante morisse era di XIIII anni questo Ciacco«. La correzione era facile ponendo venisse ov’è morisse e aggiungendo a Ciacco la voce morto. Intanto sappiamo che Ciacco mori del 1286.