Pagina:Commedia - Inferno (Lana).djvu/162

158 INFERNO.— Canto V. Verso 91 a 106

Se fosse amico il Re dell’universo,
     Noi pregheremmo lui per la tua pace,
     Poiché hai pietà del nostro mal perverso.
Di quel che udire, e che parlar vi piace1
     Noi udiremo, e parleremo a vui, 95
     Mentrechè il vento, come fa, si tace.
Siede la terra, dova nata fui.
     Su la marina dove il Po discende
     Per aver pace co’seguaci sui.
Amor, che al cor gentil ratto s’apprende, 100
     Prese costui della bella persona
     Che mi fu tolta, e il mondo ancor m’offende.2.
Amor, che a nullo amato amar perdona,
     Mi prese di costui piacer sì forte,
     Che, come vedi, ancor non mi abbandona. 105
Amor condusse noi ad una morte:


  1. V. 94 Cod. Corlonese, Landiano, BV, BS.
  2. V. 102. I Codici sono divisi quali han modo e quali mondo; e amendue sono plausibili: il modo che fu quello di trafiggeili una sull’ altro; il mondo perchè biasma di Lei degna di pietà per la brullezza e incivilezza del marito, e per l’inganna usato a darglielo. Io credo che dove prima fu letto modo era una lineetta d’abbreviatura sull’o primo, e quindi mondo sia la vera lezione avendo poi anche dalla mia il Commento laneo. De’ Codici bolognesi BS e BU han mondo; BV e BP modo; ma poiché ho additato al Commento si vegga che ha eziandìo una espressione che consona al verso del Cod. di Cortona. Che mi fu tolta al mondo, ancor m’offende; motto da studiare. Forse diceva: Che mi fu tolta, el mondo ancor mi offende




V. 97. Qui tocca Dante una istoria, la quale venne ad Arimino in questo modo. In prima fa menzione del luogo ove nacque una delle ditte anime, cioè Ravenna; e dice che la terra ov’ella nacque è sopra la marina in quello luogo, dove Po mette capo in mare, e dice: per aver pace coi segnaci sui, cioè del ditto fiume; s’ello non mettesse in mare elli non potrebbe ricevere li altri fiumi che mettono in lui. Poi ch’ha detto del luogo, dice della condizione del compagno, cioè ch’avea ’l cuore gentile. E soggiunge che a cuore gentile facilemente s’aprende amore: si che quel suo compagno avendo il cuore gentile s’inamorò della persona di lei, la quale persona li fu tolta al mondo, come che morì di gladio, e dice che ancora il mondo l’offende, cioè la nominanza e fama. Poi e’ ha toccato la condizione del compagno, dice della sua: e dice che amore non perdona ad amare alcuno che sia amato: sichè sapiendo ella che quel suo compagno l’amava, era costretta da amore che ella dovesse amare lui: e però dice: Mi prese etc. 106. Poi ch’ha toccata l’una e l’altra persona, qui dice di tutte e due insieme: e dice che furono morti per amore, e colui che li uccise si è atteso da Cain, lo quale uccise Abello suo fratello; siche è tanto a dire che quelli che li uccise era fratello d’uno