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150 INFERNO. — Canto IV. Verso 148 a 151

La sesta compognia in due si scema:
     Per altra via mi mena il savio duca,
     Fuor della queta, nell’aura che trema; 150
E vengo in parte, ove non è che luca.




148. Segue lo suo poema mostrando come lassò lìe li quattro poeti, e com’era disposto a veder più entro. Circa lo quale capitolo è da notare che questi, e li simili, li quali non adoravano dedicatamente Dio e furono senza battesimo, sono dalla giustizia di Dio giudicati in non avere speranza di mutare condizione nè vita, nè in meglio nè in peggio, avvegna che ragionevilemente, quando avranno li corpi dopo lo giudizio, saranno più difettivi, perchè nè 'l corpo, né l'anima avrà beatitudine nè gloria. E qui si termina la somma del quarto capitolo.



Nota. È a questo Canto che l’Ottimo incomincia a servirsi del Lana. Al v. 129 ha, il principio della chiosa per otto linee della Vindelina. Ai v. 136-7 tutto quello che riguarda Democrito, Diogene sino al tempo del loro fiorire, e altrettale poi di Dioscoride e di Euclide, poi quello che rispetta il v. 145, e quindi tutto ciò che dal v. 148 va alta fine del canto.