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INFERNO. — Canto IV. Verso 139 a 147 149

E vidi il buono accoglitor del quale,
     Dioscoride dico: e vidi Orfeo, 140
     Tullio e Lino e Seneca morale:
Euclide geometra e Tollomeo,
     Ipocras, Avicenna e Galieno,1
     Averrois che il gran comento feo.
Io non posso ritrar di tutti appieno; 145
     Perocché sì mi caccia il lungo tema,
Che molte volte al fatto il dir vien meno.2


  1. V. I’i’2. La Nidobealina ha Livio in vece di Lino, e Foscolo e Fraticelli 1’ accettano. Blanc trova giusto Lino con Orfeo, come Cicerone con Seneca. 11 Gregoretli
    si fa dubbio per 1’ ordine, e domanda perchè non sia Orfeo , Lino e Tulio e Seneca morale^ Si può rispondere: secondo che parlò Dante, e piacque al suo
    orecchio. Il Comm. ha filosofi morali e rettorici ; Storici non ha,
  2. V 147. Anche è lezione di BS, EU, BV e del Landiano.




Or molte e diverse oppinioni erano intra li filosofi, le quali parlando naturalmente tutte furono dichiarate e assolvute per Aristotile in li suoi libri e naturali e morali.

V. 140. Questo Diascorides compuose uno libro delle virtudi dell’erbe e la maniera in che nascono, cioè che radice, che fusto, che foglia, che fiore e che frutto elle fanno. 141. Questi sono filosofi morali e retorici, li quali, compuoseno molti libri belli, ed ebbene diverse oppinioni, e li fu di quelli che negavano la legge, altri communitade, altri matrimonio; le quali oppinioni per lo filosofo Tullio e Seneca funno corrette1. 142. Fu (Euclide) quello che compuose le teoremate di geometria, le quali funno per Boezio e per Campano cementate. Ivi. Fu (Toloumeo) quello re che fu grandissimo astrologo, e compuose lo Almagesto, lo Quadripartito, e lo Centiloquio in astronomia; lo quale Almagesto fu corretto in alcuni capitoli per Gieber, sicome appare in lo suo libro. 143. Questi furono grandi filosofi di medicina, e compuoseno molti libri; e fue per un tempo Ipocras, e Galieno: e Avicenna fue dopo. 144. Fue ( Averrois ) similemente in medecina, e comentòe tutta la filosofia naturale. Vero è che in molti luoghi elli discrepa dalla scienzia d’Aristotile, secondo la scienzia de’ moderni. 147. Or qui conclude per poner fine al presente capitolo; che la sua possanza è deficiente a nomare tutti li filosofi che sono stati, dei quali è fama nel mondo, ed aduce una bella ed onesta scusa, che a lui incontra come a quelli che proporzionando lo fatto cioè l'essere, lo dire li manca.

  1. Continua con una chiosa d’altrui: » Ed anche per fra Giglio (Egidio) in libro De regimine Principum».