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INFERNO. — Canto IV. Verso 129 a 131 147

     E solo in parte vidi il Saladino.
Poi che innalzai un poco più le ciglia, 130
Vidi il Maestro di color che sanno,




Ivi. Fu (Marzia) niogliera di Cato. Questa Marzia essendo in giovane etade, e Cato suo marito essendo in tale etade che non potea satisfare alle sue volontadi , pregò lo ditto Catone che gli lassasse tórre un altro marito, che elli vedea bene ch’elli non potea fornire quello che al matrimonio si convenisse per generare prole ed erede. Cato benivolo e pio ad essa li die parola che ella lo trovasse e lo tollesse, e questa cosi fe’: stata con questo secondo marito in certo tempo la morte gliel tolse. Questa veggendo che così gli era incontrato, tornò a Cato facendo lo danno suo grande, e con parole di pietà, pregandolo che la dovesse ritòrre. Elli sicome clementissima persona la ricevette, e poi stette di continuo con essa.

Ivi. Fue (Corniglia) seconda moglie di Pompeio sopradetto.

V. 129. Questi (Saladino) fue Soldano di Babilonia, lo quale fue sagacissinia e savia persona: sapeva tutte le lingue, e sapeva molto bene trasformarsi di sua persona; cercava tutte le provincie e tutte le terre sì de’ Cristiani come de’ Saraceni, e sapeva andare sì segretamente che nulla sua gente nè altri lo sapea. Fulli ditto per uno astrologo che Gottifredi di Buglione di Francia lo doveva ancidere. Questi in abito di pellegrino si mise in cuore di trovare lo ditto Gottifredi e di ucciderlo se potesse. Venne a Parigi solo e passando per una via solo, uno abate lo quale era andato a visitare lo sepolcro e in quello viaggio lo vide, si l'ebbe cognosciuto, mandolli drieto uno suo famiglio e disse: di’ a colui che mi favelli. Costui 1non con grado fu a lo ditto abate, lo quale disse secretamente: tu se’ lo Soldano, che io ti cognosco. Questi si celò quanto potè; infine l’abate li promise credenza: questi li ragionò la vicenda. Or l’abate vogliendo disturbare tanto male, disse: fratello mio, elli fa gran guardia, ma io farò sì che tu lo vedrai. Allora fu al re di Francia, e contali la novella. Lo re fè armare sua famiglia, e mandare Gottifredi con essa mostrando che Gottifredi fusse invece del re. Quando passò per la contrada dov’era Saladino, allora disse il Saladino fra se stesso: mo io veggio che non potrei ancidere costui. Tolse comiato dallo abate per tornare in sue parti; lo re lo fe’ distenere; e’ morì in corte.

Or perchè questo Saladino fue uomo di grande sagacità e di unica vita, lo mette in disparte dagli altri. Li sopradetti uomini, e femine funno di grande essere nel mondo, e trattane molto lo autore, e però ch’hanno nominanza nel mondo si li mette in disparte in luogo luminoso, com’è detto di sopra. 131. Questo è Aristotile, lo quale è maestro di quelli che sanno, cioè che quelli che sanno la filosofia d’Aristotile, si può dire che sappino sì la morale come la naturale; delle quali due scienzie fece molti libri.

  1. Qui è garbuglio di sintassi ne’ Codici. Il costui è il Saladino.