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124 | INFERNO. — Canto II. Verso 98 a 107 |
E disse: Or abbisogna il tuo fedele
Di te, ed io a te lo raccomando.
Lucìa nimica di ciascun crudele 100
Si mosse, e venne al loco dov’io era,
Che mi sedea con l’antica Rachele.
Disse: Beatrice, loda di Dio vera.
Che non soccorri quei che t’amò tanto,
Che uscio per te della volgare schiera? 105
Non odi tu la pieta del suo pianto,1
Non vedi tu la morte che il combatte
- ↑ V. 106. Così fra gli altri 1 Cod. P e S dell’Archiginnasio bolognese e il V del l’Università. Witte dandoci pietà col Foscolo ci guasta il verso spostando l’accento e nausea col suono del successivo pianto.
di te, ed io te lo recomando. La quale Lucia, com’ è ditto, figura
per allegorìa uno intelletto profondo di divinità; e soggiunge ch’ella si stava con l’antica Rachele. Circa la quale sentenzia tocca una
istoria del testamento vecchio la quale brevemente è: che Jacob figliuolo di Isaac ingannò Esaù suo fratello, che tramutandosi della veste, e contraffacendosi in certi segni ad Esaù suo fratello, fittiziamente (1) ad Isaac si fe’ benedire, credendo Isaac ch’ elli fusse
Esaù. Si fuggì e andoe a casa di Laban, lo quale stava più giornate di lungo da Isaac; e stando a casa del ditto Laban patteggiò
seco in processo di tempo che lo ditto Jacob li dovea guardare lo bestiame sette anni, e lo ditto Laban li dovesse dare in capo del
ditto termine Rachele sua figliuola per mogliera: quando fu passato lo detto termine, il ditto Laban li mise la sera nel letto un’al
tra sua figliuola ch’avea nome Lia, e non Rachele. La mattina lo ditto Jacob veggendo che quella non era Rachele fu molto dolente. Alla fine ripatteggiò col suocero di servirlo al sopraditto offizio ancora sette anni, e dopo quel termine elli li dovea dare Rachele, e cosi fe’. Or figura la Scrittura santa questa Rachele per la
vita contemplativa, perchè Jacob contemplò per essa 14 anni; e l’altra figliuola, cioè Lia, figura la vita attiva, in per quello che di fatto senza alcuna contemplazione di Jacob ella fu sua mogliera.
Or vuol dire Beatrice ch’ ella stava in contemplazione quando dice:
con l’antica Rachele.
V. 103. Recita le parole che li disse Lucia, come appare nel testo.
(1) Correggo questo passo della Vind. col Cod R. Questo fittiziamento aggiunto al contraffacendosi esprime l’opera della mente per riuscire all’intento, ciò che nel e XXVII del Purg. dice scaltramente. Non intendo chiosare la letteratura del
Lana che è vasta e bella, incurando certi suoni dati da copisti ad alcune voci,
che non muto nel dubbio d’indovinare i veri. Questo sia detto una volta per sempre. Ma con ciò non attribuisco ad errori di amanuensi certe forme le quali disusate oggi hanno pur buona ragione di essere lasciate cosi come s’incontrano sebbene si trovino in ortografie diverse quali ad es. hae, li, elli, mogliera, in per
quello che, vae, sicome, el vèneno, èbbeno. ec. ec. ec.