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112 INFERNO. — Canto I. Verso 69 a 81

     E Mantovani per patria ambidui.1
Nacqui sub Julio, ancorché fosse tardi,70
     E vissi a Roma, sotto ’l buono Augusto,
     Nel tempo degli Dèi falsi e bugiardi.
Poeta fui, e cantai di quel giusto
     Figliuol d’Anchise, che venne di Troia,
     Poiché il superbo Ilïón fu combusto.75
Ma tu perché ritorni a tanta noia?
     Perché non sali il dilettoso monte
     Ch’è principio e cagion di tutta gioia?.
Or se’ tu quel Virgilio, e quella fonte,
     Che spande di parlar sì largo fiume?",80
     Risposi lui con vergognosa fronte.Blocco centrato


  1. V. 69. Witte s’ innamorò di ambe e due, ambo e due, ambi e due, ambi e dui, che vide in qualche Codice; ma la e aggiuntiva raddoppia il numero e viene a dire l’uno e l’altro, e due. Abbiamo ambidui e ambodui, ma uniti. Qui è detto una volta per sempre: in ciò non seguiamo il Witte.




V. 73. Cioè che fu poeta e fece libro del figliuolo d’Anchises cioè di Eneas lo quale venne in Italia quando per li Greci fue distrutta Troia. Ilion era una fortezza in Troia in mezzo della terra suso una montagna, la quale per sua altezza signoreggiava tutta la terra. Quando fue Troia disfatta, fue anche lo detto monte d’ Ilion arso. 76. Or dice come Virgilio lo soccorresse dallo rimuoversi dallo buono proposito che fece, quando lassò la vita viziosa.

79. Chiaro appare nel testo infino a — molti sono li animali. — Or è da sapere che qui Virgilio distingue a Dante le etadi del mondo in questo modo, che ello dice che molti sono nel mondo quelli a chi questa avarizia si fa mogliera al tempo presente, e più saranno nel tempo ch’è a venire infino ad uno termine che queste etadi fievili e lassive saranno compiute; dopo lo quale compimento tornerà una etade tutta magnifica, libera e larga. Or è da sapere che secondo li savii naturali e astrologi, sicome Albumazar, libro De conjunctionibus, mettono che ’l mondo si regge naturalmente ad etadi in le quali singularmente regge e signoreggia uno pianeto per certo tempo, sicome in li dì della settimana; e poneno che la prima etade reggesse Saturno; in la seconda Jupiter; in la terza Mars; in la quarta Sol; in la quinta Venus; in la sesta Mercurio; in la settima Luna. E poi ricomincerà a Saturno e anderà in questo modo; e questo si dee intendere secondo corso naturale. Or perchè le scienze matematice sono trovate pur dopo lo fatto, in esse si tiene tal modo, ch’ elli diceno quando cotale costellazione fu, fu cotale cosa nel mondo; quando la detta costellazione retornerà, di ragione sarà simile cosa nel mondo. E questo si dee intendere in le cose suddite al cielo. Or mettono elli che nella prima etade del mondo regnò Saturno; e in quella etade non nullo ebbe proprio nel