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XVIIl INTORNO ALLA VITA EU OPERE d’Innocenzo Francucci tanto vicino nelle grazie al gran Raffaello; di Valsalva principe degli Anotomici; degli Alidosi, Vaini, Sassatelli e Della Volpe gloriosissimi nelle armi; Preside di un Accademia fondata da vari secoli, nobilitata dal Flaminio, dal Canti, dallo Zappi, dallo Zampieri, onorata fra i moderni da Monti, Pindemonti,Perticari, Cassi, e Strocchi per tacer di tant’altri chiarissimi Italiani, e stranieri, aveva pur debito di tentare, e di rendere a Benvenuto quella testimonianza di onore, che la Patria sua sin qui gli aveva mancato. Pensai dapprima pubblicare per le stampe il Commento come lo si ebbe dalla Estense Biblioteca, ma faceva ostacolo la legge della proprietà letteraria, e senza nuovo speciale permesso di S. A. non lo avrei né voluto né potuto. Mi stava anche in mente, che la lingua latina usata nel Commento, quella stessa delle lezioni universitarie, s’era allora necessaria per la intelligonza degli uditori, non fosse adesso il miglior mezzo d’illustrazione, e servendomi delle parole di Dante serva non conoscente ne obbediente diwipoema in volgare. Pubblicandolo con una veste di cinque secoli, non so quanto avrei giovato a propagare la cognizione del Commento stesso, ora che la lingua Italiana é quasi universalmente conosciuta. Divisai pertanto di voltare. come sapeva. IMn