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i n f e r n o i. |
[v. 100-111] |
ficante l’avarizia; cioè si congiugne sanza potersi dividere da loro, come la moglie che non si può separare dal marito, se non per morte; e così questo vizio mentre che vivono, mai da loro non si parte. E più saranno ancora. Qui incomincia l’autore a porre la sua profezia profetando che ancora saranno più li uomini, ai quali si congiugnerà inseparabilmente l’avarizia, infin che ’l veltro. Veltri sono specie di cani molto veloci in corso, e per velocità avanzano le fiere, e piglianle et uccidolle1, e così per convenienza della lettera, poichè ha finto l’avarizia lupa, colui che l’ucciderà finge che sia veltro; cioè uno cane velocissimo et però aggiugne: Verrà, che la farà morir con doglia. E per dare ad intendere qual dee essere questo veltro, descrive le sue condizioni dicendo: Questi; cioè il veltro, non ciberà; cioè in cibo non darà ad altrui terra nè peltro. Per la terra s’intende cose terrene; cioè frutti terreni; per lo peltro che è una specie di metallo, s’intendano le ricchezze. Ma sapienzia amore e virtute in cibo darà ad altrui. Tre cose specialmente tocca le quali sono bisogno all’uomo per rilevarlo dalle tre incomodità, che cadde per lo peccato del primo uomo; cioè sapienza per rilevarlo dall’ignoranzia, amore per rilevarlo dalla indigenzia, virtù per rilevarlo dal vizio; e così supplirà lo difetto, e ritornerà l’uomo all’altezza della sua degnità. E sua nazion; cioè di quel veltro, sarà tra feltro e feltro; cioè tra cielo e cielo. E per lo Canto ii del Purgatorio si conferma questo ove dice: O Ciel, nel cui girar ec. Feltro è panno composto di lana compressa insieme, e non tessuto con fila; e per questo intende lo cielo che è di materia solida2 et intera, sì che significa che questo veltro nascerà tra cielo e cielo; cioè per virtù di corpi celesti. E però deviamo3 considerare che l’autore intese allegoricamente per questo veltro una influenzia di corpi celesti, che in processo di tempo verrà secondo il movimento de’ cieli, che tutto il mondo si disporrà a sapienzia, virtù e amore, cesserà l’avarizia et ogni altro vizio; e questo era noto all’autore secondo la ragione dell’astroligo, et in ciò si manifesta ch’elli fosse astrolago. E questo può essere manifesto ad ogni uomo grosso: con ciò sia cosa che spesso veggiamo correre anni che comunemente è guerra per tutte parti del mondo o nel più, e così pace; e questo è secondo la volontà divina, che fa aoperare4 alle cagioni seconde quello che ella ordina e dispone, e però finge l’autore che questo dicesse Virgilio che significa la ragione umana, imperò che umana ragione questo sì
- ↑ I nostri antichi, quando incorporavano alla terza persona plurale il pronome lo, la, tolta l’estrema vocale, cangiavano per eufonia l’n in l. Così uccidolle per uccidonle e simili. E.
- ↑ C. M. soda.
- ↑ Come dal verbo dovere viene doviamo; così deviamo da devere originato dal latino debere con lo scambio del b in v. E.
- ↑ C. M. dà ad operare.