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[v. 70-81] | c o m m e n t o | 793 |
una torre sì alta, che se mai più venisse lo diluvio, che tutti li uomini vi potessero ricoverare; e dierono ordine di fare la torre, e posono ogni di’ al lavoro venti migliaia d’uomini, e facevanla a gironi, et a ogni girone ponevano terra sì, che potessono seminare e lavorare per avere da vivere; e quando questa torre fu inalzata quanto piacque a Dio, venne la confusione delle lingue tra loro sì, che l’uno non intendeva l’altro, e perdessi il linguaggio primo, et allora furono divise le lingue in 72; e per non intendersi insieme, lasciarono l’edificio incominciato sì come volle Idio, e però dice: per lo cui mal voto; cioè mal desiderio, che desiderava di fare quella torre per contrastare alla potenzia di Dio. E forse l’autore piglia secondo che suona la fama ch’elli desiderasse con quella torre montare in cielo; e perchè fu di tanta superbia, per ciò finge l’autore che sia posto in questo luogo, Pur un linguaggio nel mondo non s’usa; come s’usava inanzi. Lascianlo stare; dice Virgilio a Dante, e non parliamo a voto; che non ci intenderebbe, e sarebbe parlare in vano: Chè così è a lui ciascun linguaggio; non intelligibile, Come il suo ad altrui; ora lo dichiara, che a nullo è noto; cioè manifesto; e così appare che lo primo linguaggio a niuno rimanesse, e però l’autore non dovea intenderlo. E qui finisce la prima lezione di questo canto: seguita la seconda.
Facemmo adunque ec. Questa è la seconda lezione del canto xxxi, nel quale l’autore pone lo suo discenso nel nono circulo; e dividesi in sette parti, perchè prima pone come, girando a man sinistra lo nono circulo, trovarono Fialte; nella seconda pone come domanda Virgilio del gigante Briareo, quivi: Et io a lui ec.; nella terza pone come Fialte si scosse, et ebbe paura, e come pervennono ad Anteo, quivi: Non fu tremuoto ec.; nella quarta pone come Virgilio parla ad Anteo, e domanda d’esser posto giù nel fondo del nono cerchio, quivi: O tu, che nella fortunata ec.; nella quinta, come Anteo prese Virgilio; e Virgilio, Dante, quivi: Così disse il Maestro ec.; nella sesta pone una similitudine, quivi: Qual pare a riguardar ec.; nella settima pone come Anteo si posò nel fondo, quivi: Ma lievemente ec. Divisa la lezione, è da vedere la sentenzia litterale, secondo la nostra usanza.
Poi che Virgilio prese consiglio e deliberazione di non parlare a Nembrot, al quale erano prima giunti, dice che girarono più oltre verso mano sinistra, come tuttavia à detto l’autore, per tutto l’inferno; e di lungi una balestrata, trovarono l’altro gigante più fiero e maggiore che Nembrot, il quale era incatenato con una grossa catena al collo, et intorno cinque volte, e l’uno braccio incatenato d’inanzi, e l’altro di rietro. E Virgilio manifesta a Dante chi elli era, dicendo ch’elli combattee contra il sommo Giove; e però è così