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i n f e r n o xxxi. |
[v. 70-81] |
che in quel cerchio, ove finisce la capitale superbia, non si conveniva altro stormento che il corno, che è membro d’animale crudele e fiero; e significa la superbia, e propiamente lo gridare e le superbe parole che fa lo superbo. Et attribuiscelo pure a Nembrot, e non alli altri: imperciò che Nembrot fu re, et alli re si conviene il corno, come appare nella Bibbia, quando Davit fu fatto re; et ancora, perchè la superbia sua sonò più altamente che niun’altra umana, in quanto è notato1 più che tutte l’altre; e però dice l’autore che si sfoghi col corno; cioè con la sua nota superbia, e però dice: e con quel ti disfoga; tu, anima sciocca, Quand’ira o altra passion ti tocca; cioè quando ài ira, o altra passione. Cercati il collo; ora insegna, o vero il rampogna del luogo ove è legato quel corno, che è legato al collo per similitudine che, come li animali feroci si legano per lo collo; così questi era legato al collo, e pendevali dal collo lo peso del suo peccato; cioè della superbia, che lo tene suggetto, come animale quando è legato per lo collo; e però dice: e troverai la soga; cioè la coreggia del soatto piena, come si fa a’ muli che portano le some, Che il tien legato; cioè lo corno al tuo collo, o la qual correggia tiene legato lo tuo collo, o anima confusa: ben lo chiamò anima confusa: imperò che non intendea altrui, nè elli era inteso; et ancora in lui si confusono le lingue, che si lasciò lo suo linguaggio e trovaronsi 72 linguaggi che sono nel mondo, E vedi lui; cioè lo corno, che il gran petto ti toga; cioè cuopre e veste: questo dice, per significare che il corno era grande, e che la superbia sua fu grandissima; e finge che li penda in sul petto, perchè la sua superbia stette nel cuore, che è posto nel petto. Poi; Virgilio, disse a me; Dante: Elli stesso s’accusa; cioè Nembrot che, volendo parlare, mostra chi elli è: imperò che, s’elli parlasse in alcuno noto linguaggio, non si conoscerebbe che fosse Nembrot. Questi è Nembrotto: discese di Cam figliuole di Noè; lo quale Noè, secondo che pone la Bibbia nel Genesi, ebbe tre figliuoli; cioè Cam, Sem et Iafet; e di Sem discese Ioctan, e di Iafet discese Iavan, e ciascuno di costoro signoreggiò tutta la sua schiatta; e Nembrot cominciò prima, come lo manifesta lo nome, che tanto viene a dire quanto tiranno. Questi erano divisi nelle parti del mondo: imperò che Cam abitò l’Asia, Sem l’Europia2, et Iafet l’Africa; e poi che il seme di costoro fu molto multiplicato, e fatti questi tre re, si convennono insieme, secondo lo pensiere di Nembrot, e trovando ch’al tempo dell’antico loro; cioè Noè, era stato il diluvio, mise inanzi alli altri di fare
- ↑ C. M. è nota più
- ↑ Europia; Europa. Gli antichi trammischiavano facilmente l’i in alcune parole, come contradia, brieve, gielo ec. E.